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PAGINE DI STORIA







            contattare  in  piazza  il  sindaco,  Leonardo  Milani,  si  L’11 luglio vide ancora militi della Guardia Nazionale
            qualificarono, ma questi si dimostrò ostile e reticente.  e carabinieri di Larino insieme, per fronteggiare l’oc-
            Quando giunse ad ingiuriarli lo redarguirono, ma col    cupazione di S. Giuliano di Puglia (Campobasso) da
            primo cittadino erano presenti i fratelli Antonio e Mi-  parte di una trentina di briganti. Dopo aver sostituito
            chelangelo d’Eboli che improvvisamente estrassero e     i ritratti di re Vittorio Emanuele II e Garibaldi con
            scaricarono  le  pistole  sui  militari,  dandosi  alla  fuga.  quelli di Francesco II e della regina Sofia, i banditi en-
            Coggini, 25enne, morì il giorno dopo, mentre il se-     trarono in chiesa fra due ali di folla festante per il Te
            condo carabiniere dovette finire di vivere successiva-  Deum, secondo un rituale informale consolidato, ne-
            mente, come indicava un giornale del tempo (Il San-     cessario per dare alla popolazione un rassicurante mes-
            nita, Campobasso, 1° marzo 1862). Il 28 i carabinieri   saggio: non erano semplici malviventi, ma combatte-
            che  sopraggiunsero  arrestarono  il  sindaco,  ma  i  due  vano  per  il  legittimo  re.  Quello  che  non  li  aveva
            omicidi non furono rintracciati.                        obbligati a prestare servizio militare, e non era in urto
            Un altro intervento congiunto, coronato da successo –   col santo pontefice, come era accaduto a Vittorio Ema-
            a fronte dei tanti servizi di ricerca infruttuosi – ebbe  nuele di Savoia. Il contingente misto giunse proprio in
            luogo il 9 luglio 1861. Nell’occasione il maresciallo dei  quel momento e mise in fuga il capobanda Giovam-
            carabinieri di Agnone guidò 6 dei suoi uomini e un      battista Vararelli  “Tittariello” e  i  suoi  scherani.  Due
            pattuglione di fanti nel bosco di Collemelluccio (Iser-  giorni dopo lo stesso contingente reiterò l’intervento a
            nia) e circondò la vaccheria del duca di Pescolanciano,  Portocannone  (Campobasso),  nei  pressi  di Termoli
            ove si erano nascosti il capo-banda Antonio Pilla e 6   (Campobasso) sedando un tumulto analogo.
            complici. All’intimazione di resa i briganti reagirono  L’11 agosto ebbe luogo il controverso episodio passato
            con le armi, ma il Pilla fu presto ucciso dal maresciallo  alla storia come il massacro di Pontelandolfo (Bene-
            e gli altri si arresero.                                vento) (vedi Notiziario Storico N. 3 Anno IV, pag. 4).


                           Da Il Sannita del 1° marzo 1862:


                “Crediamo degna di speciale menzione la



                energia, il buon garbo, e la prontezza con


                che è disimpegnato in Provincia il servizio



                  dei Reali Carabinieri, ed è da notare che


                 per quanto era odiata e vilipesa la divisa


               dei Gendarmi, per tanto è riverita, stimata



                     e temuta quella dei Reali Carabinieri”






             24 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO X
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