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PAGINE DI STORIA













                                                                    Larino e militi della Guardia Nazionale catturarono
                                                                    il capo-banda Giuseppe Varanese.
                                                                    A dispetto di qualche successo, peraltro, si susseguirono
                                                                    tuttavia in agosto una serie di attacchi a piccoli centri,
                                                                    in cui si ostentavano bandiere borboniche e si uccide-
                                                                    vano comandanti della Guardia Nazionale, notabili, e
                                                                    perfino sacerdoti. Uno di questi, il 20 agosto a Cam-
                                                                    pochiaro (CB), vide l’immediata reazione del prefetto
                                                                    di Campobasso che vi inviò 5 carabinieri della Stazione
                                                                    di Bojano (Luogotenente Santi Ferri, Brigadiere Mar-
                                                                    tino Brunelli, Carabinieri Giuseppe Bianco, Giacomo
                                                                    Casalegno e Luigi Pennani) per fungere da esploratori
                                                                    a un grosso contingente tratto dai reggimenti di fan-
                                                                    teria 36° e 39° (questo della brigata Bologna). I carabi-
                                                                    nieri condussero abilmente la fase destinata alla rac-
                                                                    colta  di  elementi  d’informazione  su  entità  e
                                                                    dislocazione  dell’avversario,  e  guidarono  le  aliquote
                                                                    sulle basi di partenza per l’attacco. Ne scaturì un vero
                                                                    combattimento  contro  circa  400  banditi,  durante  il
                                                                    quale furono date alle fiamme le abitazioni periferiche,
                                                                    onde costringere i malviventi a raccogliersi nel centro
                                                                    del villaggio, e si registrarono scontri all’arma bianca.
                                                                    12 banditi furono uccisi, gli altri si dileguarono. I ca-
                                                                    rabinieri furono decorati di Menzione Onorevole, com-
                                                                    mutata in Bronzo al Valor Militare quando questa de-
                                                                    corazione fu istituita.
                                                                    La situazione, fra Molise, Matese e Irpinia, proseguiva
                                                                    ad  essere  critica,  ad  esempio  a  Piedimonte  d’Alife
                         LUOGOTENENTE GIACOMO ACQUA                 (oggi Piedimonte Matese, Caserta) un plotone di 24
                                                                    bersaglieri soffrì 8 morti per l’attacco della banda Cic-
                                                                    chino, che spadroneggiava nell’area. Per tale ragione il
            Anche in questo caso ai 42 fanti del 36° rgt. fanteria  colonnello comandante il 36°, Mazè de la Roche, re-
            della br. Pistoia furono aggregati 4 carabinieri, e alla  sponsabile del settore, decise un impiego a massa delle
            luce delle risultanze storiche successive emerge il dub-  risorse, schierando 6 compagnie del reggimento, con
            bio se il termine “massacro”, utilizzato per demonizzare  la Guardia Nazionale di Isernia e i carabinieri della
            il generale Cialdini che ordinò la rappresaglia, debba  luogotenenza del centro molisano, guidati dal Luogo-
            essere  riferito  ai  civili  uccisi  successivamente,  ai  45  tenente Giovanni Peracchi, rinforzati da 4 commilitoni
            uomini con le stellette trucidati o a entrambi i gruppi.  della Stazione di Bojano (Campobasso). Il rastrella-
            Nella stessa giornata dell’11, nel Bosco della Grotta,  mento di quella zona montuosa e boscosa del Matese,
            Lancieri di Milano e di Montebello, carabinieri reali di  iniziato il 24 agosto, proseguì per alcuni giorni, ma la



             26 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO X
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