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PAGINE DI STORIA
I carabinieri reali erano forti di una tradizione di
efficienza e lealtà alla corona, ma disseminati
in piccoli presidi erano costantemente a rischio
di attacchi condotti con forze preponderanti
che potevano facilmente spazzarli via. Inoltre,
provenendo da altre regioni, possedevano
minore familiarità con l’ambiente geografico
e sociale ed era per loro difficile comprendere
idioma, cultura, tradizioni e mentalità delle
popolazioni autoctone
25 militi della Guardia Nazionale e 11 fanti, sedarono le bande guidate da Domenico Cicchitto, Samuele Ci-
a Sessano (Isernia) una rivolta traendo in arresto una mino e Pietrangelo Ricciardone, riunitesi e rinforzate
ventina di facinorosi. I disordini si erano scatenati per da soldati borbonici sbandati, attaccarono ancora Roc-
la falsa notizia dell’imminente arrivo dallo Stato della camandolfi. Anche in questo caso la spedizione di soc-
Chiesa di re Francesco II di Borbone, con 200mila au- corso partita da Isernia riuniva 9 carabinieri – fra i quali
striaci. Oggi potrebbe sembrare un’enormità fantasiosa, il luogotenente di Isernia Giovanni Peracchi – e 7 militi
ma era noto che il Papa fornisse sostegno ai briganti e della Guardia Nazionale, e riuscì a porre in fuga i mal-
che l’Austria, che dal 1815 era diventata una sorta di viventi. Il 27 giugno i briganti, evidentemente non con-
gendarme della Penisola, non digerisse di buon grado tenti e – soprattutto – ritenendosi sufficientemente forti,
la repentina espansione del Regno di Sardegna. reiterarono l’attacco al piccolo presidio lasciato nel pae-
Altro episodio si registrò il 16 giugno, quando un sino, ma intervenne stavolta una compagnia del 36°
gruppo di briganti attaccò e saccheggiò il piccolo centro fanteria (brigata Pistoia) che, dopo ben 9 ore di com-
molisano di Roccamandolfi (Isernia). Il sottoprefetto battimenti, li obbligò a ripiegare.
di Isernia e il giudice di Cantalupo vi si recarono con Proprio il 27 giugno si registrarono per l’Arma i primi
8 carabinieri, determinarono la fuga dei fuorilegge e Caduti in Molise. Dalla Stazione di Agnone (Isernia),
lasciarono di presidio nel piccolo centro un reparto del il 26, il carabiniere Angelo Coggini e un commilitone
Regio Esercito. furono inviati a Roccasicura (Isernia), in borghese, per
La tranquillità non doveva durare e nella stessa giornata raccogliere informazioni. In piena notte riuscirono a
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO X 23