Page 27 - Notiziario 2025-3
P. 27

PAGINE DI STORIA






                                                                          La situazione, fra


                                                                          Molise, Matese e

            comparsa del gruppo criminale a Roccamandolfi de-
            terminò il colonnello a modificare immediatamente
            la gravitazione, muovendo il dispositivo ad accerchiare     Irpinia, proseguiva
            quel  piccolo  centro  il  1°  settembre.  Furono  eseguiti
            un centinaio di arresti, fra banditi e fiancheggiatori, si     ad essere critica,
            strinse il cerchio attorno a Cicchino, che infine fu cat-
            turato il 5 settembre fra Roccamandolfi e Castelpe-
            troso (Campobasso), e fucilato dopo regolare processo             ad esempio a
            il 4 ottobre. Al Peracchi giunse una Menzione Onore-
            vole, poi commutata in Bronzo al Valor Militare.            Piedimonte d’Alife
            In quegli stessi giorni fu messo a segno da carabinieri
            reali  e  fanti  un  altro  importante  colpo  a  Frosolone   (oggi Piedimonte
            (Campobasso), catturando 17 sbandati borbonici e 3
            evasi il 13 agosto dal carcere di Cantalupo del Sannio
            (Isernia). Il Generale di Brigata Onorato Rey di Vil-         Matese, Caserta)
            larey, comandante le truppe nel Matese, che cadrà a
            Custoza ed ebbe nell’occasione l’Oro al Valor Militare,       un plotone di 24
            propose una vera pioggia di ricompense, includendo
            fra i meritevoli di Menzione Onorevole anche 13 cara-
            binieri reali. Fra i decorati ancora il brigadiere Martino     bersaglieri soffrì
            Brunelli.
            Alla fine del 1861 venne dato nuovo impulso alle ri-      8 morti per l’attacco
            cerche delle bande Caruso e Cascione, nell’impenetrabile
            zona del bosco della Grotta. Oltre ai carabinieri reali,
            ai militi della Guardia Nazionale e a unità di 36° e     della banda Cicchino,
            45° (brigata Reggio) fanteria, partecipò anche un drap-
            pello dei Lancieri di Montebello. Questo, agli ordini del  che spadroneggiava
            sottotenente Francesco Maria Carlo Cigala Fulgosi,
            il 16 dicembre 1861 era in sosta a Verticchio, per rifo-                nell’area
            cillarsi e abbeverare i quadrupedi. Ben 200 briganti di
            Cascione  e  Caruso  accerchiarono  i  24  lancieri,  che
            dovettero rifugiarsi e asserragliarsi nella vicina masseria  della masseria, e poteva ritenersi imminente la resa e
            De Matthaeis, tranne due. Uno venne abbattuto men-      il massacro dei lancieri, quando giunse il contingente
            tre fuggiva, l’altro riuscì a raggiungere il piccolo centro  di rinforzo. Il Luogotenente Acqua ebbe la presenza
            di Rotello (Campobasso) per dare l’allarme. Mentre i    di spirito di scegliere l’opzione operativa più saggia,
            lancieri  si  difendevano  disperatamente  sperando  in  anche  se  apparentemente  avventata.  Ingaggiare  uno
            rinforzi, partì da Rotello un plotone di 28 fanti del   scontro a fuoco in quelle condizioni, con armi mono-
            36°, al comando del Luogotenente Giacomo Acqua, e       colpo e dalla precisione relativa, contro un avversario
            una trentina di militi della Guardia Nazionale col loro  più  numeroso  e  abile  a  sfruttare  terreno  e  ripari,
            capitano.  I  briganti  avevano  dato  fuoco  al  pagliaio  avrebbe consentito a questi di rendersi conto della si-



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO X  27
   22   23   24   25   26   27   28   29   30   31   32