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PAGINE DI STORIA
Tosetti continuò a
svolgere anche attività più forze e riuscirono ad avvicinarsi pericolosamente
investigative, ad alle linee dei difensori, ma non riuscirono a sfondare e
dovettero ritirarsi lasciando sul campo i corpi dei com-
militoni morti che avevano con sé molto materiale, tra
esempio il 4 marzo cui bombe a mano, fucili mod.‘91 e mitragliatrici, pron-
tamente recuperati dai partigiani. Dislocata in ampio
indagò sulla sparizione accerchiamento attorno al Mortirolo, da Ponte di Legno
a Edolo e all’Aprica, la Tagliamento strinse le Fiamme
Verdi della Tito Speri fra il confine bresciano e il Passo
di alcuni contenitori di del Mortirolo, ma ne uscì sconfitta, ritirandosi (Vd. La
Resistenza nel Lecchese e nella Valtellina. Ricerca coordi-
materiali paracadutati nata dal prof. Franco Catalano negli anni 1960-1970).
Tosetti continuò a svolgere anche attività investigative,
ad esempio il 4 marzo indagò sulla sparizione di alcuni
dagli alleati, contenitori di materiali paracadutati dagli alleati, indi-
viduando i 4 responsabili di Incudine (BS). Li arrestò e
individuando li condusse al Mortirolo a disposizione del tribunale
partigiano, che li trovò colpevoli.
i 4 responsabili In quel periodo i nazi-fascisti arrestarono a Edolo la
consorte Ester Bombelli e i figli, e la cosa fu fonte di
preoccupazione per il maresciallo, che proseguì a com-
battere comunque.
2 conducenti del posto, che furono arruolati fra i parti- La morte comunque attendeva in agguato: lo colpì il
giani. Immediatamente Tosetti dislocò pattuglie da ri- 19 marzo, alle 15. Rientrava con 4 elementi coi quali
cognizione nei pressi dei centri abitati della zona e ap- era partito da Mortirolo per prendere contatti con
prese che i tedeschi avevano lanciato un ultimatum: i gruppi partigiani operanti all’Aprica e il 18 la pattuglia
partigiani avevano 48 ore per restituire animali da soma aveva aggredito e disarmato 3 tedeschi. A meno di un
e conducenti, quindi sarebbe stato condotto un rastrel- chilometro dalla base partigiana, raggiunta un’area
lamento con il sostegno dei militi della 1ª Legione priva di neve, mentre si chinava per sganciare gli sci,
d’Assalto “Tagliamento”, formazione della GNR parti- discosto dagli altri, una bomba a mano cadde dal suo
colarmente attiva nel contrasto alle forze partigiane, in zaino. Secondo le dichiarazioni dei presenti avrebbe
cui militarono – fra gli altri – i popolari attori Giorgio avuto la sicurezza allentata, al fine di poter essere sfilata
Albertazzi e Enrico Maria Salerno. e lanciata all’emergenza più rapidamente, che nell’urto
L’azione di rappresaglia, passata agli annali partigiani con il terreno fuoriuscì e l’ordigno esplose, causando
come 1ª Battaglia del Mortirolo, iniziò il 22 febbraio, lo scoppio di un’altra bomba a mano SIPE riposta nel
ma gli attaccanti furono bloccati dal pesante fuoco di sacco. Il Tosetti – con un fianco dilaniato – agonizzò
sbarramento e si ritirarono ostacolati dalla neve. Le di- brevemente in un lago di sangue e i compagni riusci-
vise invernali, inoltre, erano di panno scuro e questo rono solo a sentirgli farfugliare qualche parola indi-
permise ai partigiani di bersagliarli con precisione. Il stinta. Il suo coraggio riconosciuto e il carisma che ri-
giorno successivo i fascisti lanciarono un attacco con scuoteva crearono una profonda costernazione fra i
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO X 13