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CARABINIERI DA RICORDARE





                Daniele Ferrari per


              il valore e il coraggio



               dimostrati in Africa


                   Orientale venne                                  strati a Matemma – Gallabat nel novembre del 1940.
                                                                    Mentre le esprimo il mio compiacimento per le doti di sol-

                    decorato con la                                 dato che ha dato prova di possedere, le invio i miei ralle-
                                                                    gramenti per la ricompensa concessale. Cordiali saluti».
                                                                    Le vittorie italiane in AOI si susseguirono e nei primi
               Medaglia d’Argento                                   giorni dell’agosto 1940 le truppe italiane occuparono
                                                                    zone del Kenya e roccaforti della Somalia britannica.
                    al Valor Militare                               Già dal novembre dello stesso anno, però, la controffen-
                                                                    siva britannica pose fine ai primissimi sogni di una pos-
                                                                    sibile vittoria italiana. Da quel momento, la posizione
                                                                    dominante e offensiva passò all’Impero Britannico che,
                                                                    oltre a riprendere i propri forti caduti in mano nemica
            lontaria partecipazione ad azioni belliche rischiose, lo ri-  pochi mesi prima, avanzava su quelli italiani.
            tengo meritevole di una ricompensa al V.M. e pertanto lo  Ferrari combatté nella battaglia di Culqualber, ultimo
            propongo per la Medaglia di bronzo al V.M.».            caposaldo italiano in Africa Orientale Italiana, nel cuore
            A  Ferrari  però  non  venne  concessa  la  Medaglia  di  dell’Etiopia, all’epoca Abissinia. Qui gli italiani com-
            bronzo come auspicato dal suo comandante. Venne co-     batterono fino all’ultimo respiro, ottenendo come già
            munque riconosciuta la Croce di guerra al valor militare  accennato l’Onore delle Armi dai vincitori e combat-
            con la seguente motivazione, concessa dopo la fine della  tendo gli ultimi scontri con l’arma bianca. Gli italiani
            guerra  dal  comandante  generale  dell’Arma  Alberto   si scagliarono contro gli inglesi increduli, che più volte
            Mannarini: «Carabiniere addetto ad un comando di set-   intimarono loro la resa. Per comprendere quei momenti,
            tore, si offriva più volte per partecipare ad azioni belliche  si riporta la testimonianza del capitano britannico Leo-
            con reparti coloniali, dimostrando sempre audacia e sprezzo  nard Mallory, comandante dell’ultimo attacco contro
            del pericolo. Durante un furioso combattimento, con grave  gli italiani, già pubblicata nell’articolo La battaglia di
            rischio personale, si spingeva profondamente, con pochi  Culqualber sul sito www.carabinieri.it: «Erano rimasti
            militari coloniali, nella zona occupata dal nemico, ripor-  in sei o sette, erano laceri e insanguinati e si erano rag-
            tando preziose informazioni sulla dislocazione dei reparti  gruppati uno contro le spalle dell’altro e con le loro baio-
            avversari contribuendo all’esito brillante della successiva  nette avevano creato una specie di cerchio di acciaio. “Ar-
            azione dei nostri reparti. Esempio di alto spirito di sacri-  rendetevi”,  urlai  con  quanta  voce  avevo  in  corpo,
            ficio, sprezzo del pericolo ed elevato amor patrio. Ma-  sovrastando per un attimo il rumore del combattimento.
            temma – Galabet (Gondar) (A.O.)».                       “Arrendetevi”. Le mie ultime parole, che speravo fossero
            Lo stesso generale Mannarini scriveva a Ferrari, in una  seguite da un segno di resa da parte di quei Carabinieri
            lettera conservata nell’archivio della famiglia: «Caro ma-  che si stavano battendo così eroicamente fino allo spasimo,
            resciallo, nella 4° dispensa – anno 1953 – del Bollettino  ebbero invece come risposta il loro grido di guerra: “Sa-
            Ufficiale del Ministero della Difesa-Esercito, è inserito il  voia!”. E ancora una volta, inconcepibile a pensarsi e me-
            provvedimento col quale le è stata concessa la Croce al valor  raviglioso a vedersi, quei sei uomini rimasti soli, senza
            militare per l’audacia e lo sprezzo del pericolo da lei dimo-  alcuna speranza e possibilità, si slanciarono contro di noi.



             58 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO X
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