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CARABINIERI DA RICORDARE








































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            In un caposaldo assediato, estremo baluardo di un sistema  battaglione, mortalmente ferito ne guidava le ultime gesta,
            difensivo, affrontava con morale altissimo le prove più  deciso a far della vita cruento olocausto alla patria. Più
            dure imposte dalla difficile situazione. Particolarmente si  volte ferito d’arma da fuoco, trafitto da baionetta e dato
            distingueva nel corso di asprissimi combattimenti, sempre  per morto, restava tre giorni esanime nel campo, salvato
            pronto a partecipare alle imprese più rischiose. Durante  alfine da pattuglie avversarie inviate alla ricerca dei so-
            lunghe ore di dura lotta contendeva palmo a palmo il ter-  pravvissuti su ascoltata richiesta dello stesso comandante
            reno all’attaccante, continuando a combattere imperterrito  del travolto caposaldo. Figura luminosa in cui trovano
            fino a quando cadde ferito. Bell’esempio di fiero sprezzo  nuovo splendore le virtù eroiche dell’Arma». Addirittura
            del pericolo. A.O., 21 novembre 1941».                  il Generale Guglielmo Nasi, tra le figure di spicco sul
            Inoltre, sempre per il suo comportamento eccezional-    fronte africano, finita la guerra, inviò a Ferrari una fo-
            mente eroico, venne anche promosso a sottufficiale per    tografia con una dedica: «Al compagno d’arme di Gondor
            meriti di guerra, come riporta il Bollettino Ufficiale –  Carabiniere Daniele Ferrari. Valoroso combattente di Cul-
            Dispensa 9.1952 del Ministero della Difesa del 10 feb-  qualber. Modena, 25 aprile 1946».
            braio 1951: «Carabiniere pluridecorato, animoso e provato  Grazie alle Convenzioni di Ginevra che, tra le tante
            a duri cimenti, aveva creato attorno a sé un fascino leg-  prerogative, ebbero il compito di tutelare i feriti e gli
            gendario che suscitava portentose emulazioni. Durante tre  ammalati gravi, Daniele Ferrari fu rimpatriato e tornò
            mesi di stretto assedio, di stremante penuria e disperati  in Italia nell’aprile del 1943. Tornato nella frazione di
            combattimenti, offrendosi volontario in aggressive sortite,  Rondinara, a Scandiano, durante la sua convalescenza
            recava un personale contributo a conseguire vittorie di-  conobbe la vianese Cordelia Campani. I due si inna-
            fensive imponendosi anche per capacità di comando a capo  morarono da subito e si sposarono nel 1944. Daniele
            di ardimentosi e delicati pattugliamenti. Nell’epilogo della  Ferrari continuò il servizio nei ranghi dell’Arma, rag-
            lotta, ridotto con pochi superstiti attorno al comandante di  giungendo  il  grado  di  maresciallo.  Comandò  diverse



             60 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO X
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