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PAGINE DI STORIA











































            la sua prima lunga visita in Sicilia, a tracciare un primo  procciato il problema con il consueto spirito combattivo.
            ottimistico rapporto della lotta alla mafia avviata da un  I poteri speciali vennero conferiti a Mori sin dal 6 giu-
            paio di anni conferendo l’incarico a quel burbero pre-  gno 1924 al suo arrivo sull’isola come Prefetto di Tra-
            fetto pavese. A Piana dei Greci, rimarcò il Capo del    pani: “un’azione integratrice, tendente a rendere più efficace
            Governo, aveva incontrato nel maggio 1924: “quell’inef-  la tutela di polizia nell’isola, mediante una salda unità di
            fabile sindaco che trovava modo di farsi fotografare in  indirizzo, pur rimanendo integre le facoltà e le competenze
            tutte le occasioni solenni, e che ora è dentro, e ci resterà per  spettanti ai singoli prefetti”. Da Prefetto di Trapani egli
            un pezzo …”. Il suo riferimento era a don Francesco     gode della possibilità di svolgere in tutta l’isola della
            “Ciccio” Cuccia, che vedendolo circondato dalla forza   accennata “azione integratrice”, cui si aggiunge nell’ago-
            pubblica,  ebbe  a  dire  al  capitano  dei  carabinieri  che  sto successivo il mandato di contrastare l’abigeato. Mori
            scortava Mussolini: “Voscenza, signor capitano… viene   aveva per altro una esperienza specifica proprio nella
            con mia e non ha bisogno di temere niente. Che bisogno  lotta al banditismo: nel 1916 era stato inviato per la se-
            aveva di tanti sbirri?”.                                conda volta sull’isola (dopo l’iniziale esordio come “de-
            Pensare che Mori, a Bologna, da fermissimo rappre-      legato” a Castelvetrano e poi da commissario a Trapani)
            sentante governativo, rendendosi inviso ai vari ras locali  al comando di squadre istituite ad hoc, anche perché in
            Grandi, Arpinati, Balbo, aveva contrastato agli albori  quel periodo le fila dei banditi si erano ingrossate con i
            proprio le violente propaggini del movimento fascista   renitenti alla leva. Il “servizio di sicurezza interprovin-
            fattosi partito e che presto avrebbe conquistato il potere.  ciale per la Sicilia” da lui creato si basa su pattugliamenti
            Ora che - non senza qualche sorpresa – su suggerimento  delle zone rurali, svolti soprattutto mediante nuclei mo-
            del Ministro dell’Interno Federzoni il 28 maggio 1924   bili di carabinieri (consistenti ciascuno in una trentina
            era stato richiamato in servizio e nella sua carriera per  di militari) posti al comando di Funzionari di P.S., isti-
            la terza volta inviato in Sicilia con un così alto compito,  tuiti  presso  un  determinato  comune  (indicato  come
            non poteva e non voleva certo fallire. Ed avrebbe ap-   “base”)  ed  aventi  territorio  di  competenza  (“zona  di



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IX  25
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