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CARABINIERI DA RICORDARE
arcipelago. Una copiosa documentazione esistente alla fu impiegato provvisoriamente a Bari e quindi assegnato
Direzione dei Beni Storici e Documentali dei Carabi- alla Legione di Padova, precisamente alla Stazione di
nieri sta a dimostrare l’opera intensa svolta dall’Arma Stra (VE), località nota soprattutto per la presenza della
dell’Egeo negli anni della Prima Guerra Mondiale, in storica Villa Pisani, dove giunse il 9 settembre 1934.
piena e diuturna collaborazione con il Comando del Vincenzo rimase molto legato alla sua Palagonia e non
Corpo di occupazione italiano dell’Egeo - comandato perdeva occasione, quando possibile, di rientrare in Si-
dal Maggiore Generale, poi Tenente Generale Giovanni cilia per far visita ai genitori, i due fratelli erano emigrati
Croce - e con le Autorità inglesi e francesi, che nelle a Monza. L’anno seguente, nella notte del 2 marzo
isole integravano con i loro agenti l’opera informativa 1935, Giustino insieme al collega Appuntato Giovanni
di carattere politico-militare svolta dai comandi terri- Caruso, stava svolgendo regolarmente servizio di per-
toriali dell’Arma. Oltre al normale servizio di istituto, i lustrazione dalle ore 2.00 alle ore 6.00 nell’adiacente
comandi di Stazione nell’Egeo disimpegnavano man- frazione San Pietro. Intorno alle 3.20, mentre percor-
sioni di pubblica sicurezza nel senso più lato della parola, revano la via Roma, giunti vicino al bivio che conduce
e perciò di polizia politica ed amministrativa, notarili e a Villa Rova, si fermarono per osservare due sconosciuti
di conciliazione e quelli di ufficiali giudiziari ove non che si muovevano in bicicletta. Nel dubbio che si trat-
esistesse una sezione di pretura, di uffici postali, telefo- tasse di malfattori, data l’ora inoltrata, i militari intima-
nici ed, in parte, anche telegrafici in tutti i centri minori, rono loro di fermarsi. Questi, invece di aderire all’ordine
di uffici doganali e marittimi, ove non esistessero capi- ricevuto, imboccarono il bivio portandosi nella strada
tanerie di porto e dogane vere e proprie, amministrative fiancheggiante una siepe “con l’evidente intenzione di
e cioè riscossione dei tributi dalla popolazione e paga- eclissarsi” – come riportato dal rapporto originale. I due
menti nei villaggi per conto del Governo e forestali per colleghi si misero dunque sulle tracce dei sospetti e rag-
l’applicazione della speciale legislazione vigente in pro-
posito nel possedimento, disimpegnate a mezzo delle
guardie forestali locali. Cinque Comandi di ufficiale, In seguito ad una
due Sezioni, trentanove Stazioni costituivano l’ossatura
dell’organizzazione dell’Arma in Egeo. Ovunque la via- colluttazione, riuscì ad
bilità lo permettesse, le Stazioni erano provviste di bi-
ciclette e, a Rodi, anche di motociclette. In quest’isola
permaneva anche un plotone a cavallo per i servizi di atterrare il soggetto,
scorta e d’onore. Con il grado di tenente colonnello, il
Gorini lasciò il comando dei Carabinieri dell’Egeo il il quale, vistosi senza
25 ottobre 1919. A sostituirlo venne designato dal Mi-
nistero degli Affari Esteri nel settembre 1920 il Tenente scampo, impugnò
Colonnello Giovanni Battista Carossini che prestava
servizio a Smirne. Dal 10 aprile 1937 il Comando Ca-
rabinieri dell’Egeo assunse la denominazione di Gruppo una rivoltella ed
Autonomo Carabinieri dell’Egeo e nel maggio 1940
quella di Gruppo Carabinieri delle Isole italiane del- esplose quattro colpi
l’Egeo.
Tornando a Vincenzo Giustino, va detto che rimase
per quattro anni in servizio a Rodi, dove nel settembre a bruciapelo contro
del 1931 subì un’operazione chirurgica in seguito ad
appendicite e rimase sull’isola fino al rimpatrio che av- il carabiniere
venne il 4 ottobre 1932. Dopo essere sbarcato a Brindisi,
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IX 63