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CRONACHE DI IERI






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             Il Maresciallo Nicoletti                               somma sottratta all’uccisa, la valigia, il formaggio, il sa-
                                                                    lame, gli anelli e l’eventuale arnese col quale venne uccisa
                 date le opportune                                  Caterina. In casa c’è una valigetta di cui era in possesso
                                                                    l’uccisa, sporca esternamente di argilla della galleria; in
                disposizioni ai suoi                                un baule ci sono un drappo nero, addetto a velo da donna,
                                                                    sporco della stessa argilla; una piccola scure è nascosta
                                                                    dietro una cassetta messa in uno stipo.
             uomini e a quelli della                                - La valigetta la posseggo da diversi anni e il velo lo metto
                                                                    in testa allorquando esco di casa. Anche la scure è mia… –
                         Stazione di                                giura la moglie di Biase e potrebbe anche essere vero, ma
                                                                    l’argilla sul velo è un indizio molto significativo, pratica-
                                                                    mente la prova che la donna era presente sul luogo del
               Castelluccio, sporco                                 delitto,  facendo presumere la sua partecipazione al misfatto

                                                                    e viene posta in stato di fermo.
                   di fango come è,                                 Il cadavere viene rimosso e portato nei pressi del fiume
                                                                    per procedere all’autopsia. Dopo essere stato lavato, vicino
                                                                    all’orecchio destro si nota un marchio rettangolare delle
                   va a perquisire la                               dimensioni di centimetri 3X4, le stesse dimensioni del

                                                                    dorso della scure sequestrata a casa di Gazzaneo. Sotto il
                  casa di Gazzaneo                                  cuoio capelluto ci sono numerose chiazze di tumefazione,
                                                                    causate probabilmente col cozzo della scure. Viene anche
                                                                    accertato che la valigia è davvero di proprietà dei Gazza-
                                                                    neo, ma era stata prestata a Caterina per il viaggio.
                                                                    Fondati sospetti ci sono anche nei confronti di Maria
                                                                    Gazzaneo che viene arrestata ed il primo maggio un Ca-
            sando all’orrendo delitto ed al modo barbaro e raccapric-  rabiniere, nascosto sotto il tavolaccio della camera di si-
            ciante in cui si presentava il cadavere”, racconterà in se-  curezza dove la donna è rinchiusa con la moglie di suo
            guito il Maresciallo Nicoletti. Biase Gazzaneo, a questo  fratello, sorprende le due cognate che confabulano:
            punto, dice: - Disgraziato, come l’ha uccisa e dove l’ha  - Non so niente del fatto… dico così perché sono stata con-
            nascosta! – riferendosi al compare De Cicco, nell’estremo  sigliata da una persona di negare sempre ché, dopo tre o
            ed inutile tentativo di salvarsi, ma il Maresciallo si accorge,  quattro giorni, mi mandano via… nega sempre anche tu…
            nella poca luce, che la fronte dell’assassino gronda di su-  Ma Maria cede e confessa:
            dore, nonostante il freddo dell’oscura e terrificante galleria.  - L’undici aprile, quando mio fratello venne a Cassano,
            Continuando a scavare con le mani, i Carabinieri rin-   Giuseppe gli disse che doveva uccidere sua moglie, facendole
            vengono la borsetta dell’uccisa nella quale erano state de-  credere di andare a Napoli per espatriare e mio fratello gli
            poste le scarpe, le calze, le reggi calze, un fazzoletto marrone  rispose che, per fare ciò, doveva pagarlo. Giuseppe acconsentì
            scuro che serviva per la testa, una pezzuola fatta a forma  promettendogli, quale compenso, una vacca, due capretti e
            di busta dove era depositato il denaro ed un pezzo di carta  diecimila lire. La sera del 12 Caterina, tutta contenta, mi
            grigio chiara ove era stata avvolta la frittata che la defunta  disse: “Maria, adesso passo certo in America perché s’interessa
            aveva portato con sé per il viaggio, ma la valigia non c’è.  tuo fratello per farmi partire da Napoli clandestinamente.”
            Il Maresciallo ha fretta di concludere tutto. Date le op-  - Va bene, ma ora devi dirci un’altra cosa: chi ha aiutato
            portune disposizioni ai suoi uomini e a quelli della Sta-  tuo fratello? È impossibile che ha fatto tutto da solo.
            zione di Castelluccio, sporco di fango come è, va a per-  - Quando Biase tornò a Cassano il 18 aprile, disse che



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IX  45
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