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PAGINE DI STORIA
La morte del povero
naturalmente, in assai minor tempo di quanto è occorso Ruzzarin non fiaccò
Tutte queste scene si svolsero con rapidità fulminea e,
per esporle. Il Carabiniere Zanzi, appena lasciato stare
dai contrabbandieri, si levò in piedi, mentre dall’alto, affatto l’impegno
lungo la linea di confine echeggiavano altri colpi di
fucile sparati dai bravi Soldati della Milizia Territoriale. dei Carabinieri Reali
Uno dei soldati, quello che si trovava al punto più pros-
simo, raggiunse così lo Zanzi, e questi con vera ansia, di Arcisate, i quali
fattosi riconoscere, si fece consegnare il fucile, slancian-
dosi verso il fiume. Scese quanto più gli era possibile in
mezzo alla boscaglia, allorché giunse in prossimità del avrebbero svolto
povero compagno di pattuglia, steso oramai inerme a
terra. Presso il Carabiniere Ruzzarin era però chino un’efficace azione
uno dei contrabbandieri, molto probabilmente allo
scopo di riconoscerlo (considerando che il carabiniere
era in borghese) o almeno di constatare se era ancora operativa anche
in vita. Il contrabbandiere, notando il sopraggiungere
dello Zanzi si diede prontamente alla fuga, approfit- nell’ambito
tando del vicino torrente, cacciandosi così nell’acqua,
per guadagnare la riva opposta. Il Carabiniere Zanzi
alzò, quindi, il fucile, prese la mira e sparò! Vide il con- della lotta al
trabbandiere cadere, e poi rialzarsi lentamente per pro-
seguire. Sparò, perciò, un secondo colpo, ma si accorse contrabbando di
che l’arma era scarica. Dopo aver lanciato una impre-
cazione – così come narra la corrispondenza pubblicata guerra, tanto da
da “Il Finanziere” – chiamò il soldato, e si fece dare un
altro caricatore. Intanto il fuggitivo, raggiunta l’altra
sponda, si era dato alla fuga nei boschi, coperto dalla addivenire, appena
fitta vegetazione. Tornato sui passi della criminale co-
rinvennero ben 12 bricolle che i contrabbandieri avevano qualche giorno dopo
mitiva, il Carabiniere Zanzi e il soldato della territoriale
abbandonato e che ovviamente furono sequestrate.
Ognuna, di esse conteneva ben 1.500 sigari toscani, ma la morte del proprio
di fabbricazione Svizzera, per un totale, quindi, di 18.000
sigari. I funerali della povera vittima del dovere si ten- commmilitone,
nero di lì a qualche giorno a Ligurno, una frazione del
Comune di Cantello e furono ovviamente solenni. Ad
essi partecipò anche l’intera Brigata della Regia Guardia ad una brillante
di Finanza di Clivio, con in testa il Maresciallo Antonio
Baldini. Dopo le esequie, la salma fu tumulata presso lo operazione
stesso Cimitero di Cantello. Sin dalle prime ore del-
36 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IX