Page 24 - Notiziario Storico 2024-4
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PAGINE DI STORIA











                      Lo squadrone fu posto sotto la diretta



               protezione dell’amministrazione della “Città


                Aperta” e fu considerato a tutti gli effetti un


              reparto dipendente dalla Legione Territoriale



                 dei Carabinieri Reali di Roma con l’incarico


                  esclusivo di vigilare all’interno del Palazzo


                   Reale mantenendo la speciale uniforme










            Il Colonnello De Sanctis riportò l’avvenimento in una   La partenza del re non disorientò lo squadrone. nella
            sua memoria del 1947: “Alla data fatale dell’8 settembre,  convinzione che la “vigilante attesa”, ovvero l’assenza
            rimasi tutta la notte in stretto contatto con il Ministero  del re, durasse solo una o al più due settimane, il Co-
            della Guerra, di fronte alla mia Caserma, dove si erano  lonnello De Sanctis riuscì a mantenere compatto il re-
            momentaneamente trasferiti il Re, la Famiglia Reale e il  parto che continuò a svolgere il normale servizio di vi-
            Capo del Governo, con un ridotto Corpo di Guardie dei   gilanza interna al Palazzo Reale e all’attigua caserma
            Corazzieri. Alle prime luci dell’alba, fui informato dal  agli ordini diretti del Primo Aiutante di Campo Gene-
            mio Sottufficiale che rientrava, per ultimato servizio, del-  rale di Sua Maestà. Tuttavia, molti corazzieri espressero
            l’avvenuta partenza delle suddette personalità. Al Palazzo  il  desiderio  immediato  di  passare  in  massa  il  fronte
            Reale trovai l’Aiutante di Campo Generale di turno, in  verso sud e ricongiungersi al Sovrano e agli alleati. Con
            attesa di ordini, nella previsione che, entro una settimana,  tutto ciò le difficoltà non tardarono a manifestarsi. Con-
            Sua Maestà e le altre autorità sarebbero rientrate a Roma.  sapevoli della fedeltà che il reparto avesse per il re, le
            Per l’intervento dell’instaurato comando della città aperta,  autorità nazifasciste non esitarono a riversare sullo squa-
            retto in un primo momento da S.E. il Generale Calvi di  drone ira e insofferenza. Prendendo spunto dall’assenza
            Bergolo, le autorità tedesche accettarono di vietare alle loro  del Sovrano, i nazifascisti chiesero la soppressione del
            truppe l’ingresso al Palazzo Reale, secondo le convenzioni  reparto.  Un  primo  tentativo  fu  operato  intorno  alla
            internazionali, onde la sua custodia restò affidata esclusi-  metà di settembre. Le autorità tedesche proposero l’abo-
            vamente allo Squadrone delle Guardie del Re, che vi ri-  lizione  o  in  alternativa  il  passaggio  dello  squadrone
            masero nel consueto numero, mentre gli altri continuarono  nella P.A.I.. La proposta fu elusa in seguito all’intervento
            in caserma le proprie mansioni”.                        del Generale Calvi di Bergolo, Comandante della “Città



            24 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IX
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