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PAGINE DI STORIA








                   Alle ore 2:00 del 7 ottobre fu diramato



                  l’ordine di arresto e deportazione di tutti


                 i carabinieri in servizio a Roma, corazzieri


             compresi. Alle 08:25 di quello stesso giorno,



                50 paracadutisti tedeschi, potentemente


                   armati, irruppero nella caserma attigua


                       al Palazzo Reale e catturarono tutto



                              il reparto sorpreso in adunata








            L’intervento del Generale di Brigata Menotti Chieli si  di autocarri. Naturalmente subito dopo si manifestò il si-
            rivelò provvidenziale. Egli ottenne dal comando tedesco  stematico e brutale saccheggio della caserma”.
            la revoca dell’ordine di cattura. Il Reparto fu considerato  Con la deportazione di tutti i carabinieri da Roma, lo
            a  tutti  gli  effetti  parte  integrante  della  Casa  Reale,  Squadrone rimase l’unico reparto dell’Arma in servizio
            quindi, tutelato dalle convenzioni internazionali. A sera  in città. Pertanto, ad esso fu affidato un ulteriore delicato
            tutto lo squadrone rientrò in caserma. Tuttavia, non fu  compito.  Il  Segretario  Generale  del  Ministero  della
            possibile evitare la razzia del presidio e il furto di tutto  Real Casa incaricò il Colonnello De Sanctis di porre in
            il materiale disponibile, compresi materassi e lenzuola.  salvo il tesoro della Corona. L’ufficiale trascrisse l’ope-
            Scamparono al saccheggio 60 fucili, le corazze, gli elmi  razione dettagliatamente in un suo rapporto: “Ai primi
            e un discreto quantitativo di materiale pregiato di buffet-  di dicembre del 1943, il Segretariato Generale del Ministero
            teria precedentemente occultati dal Colonnello De San-  della Real Casa, Dottor Vittorio de Santis, mi raccomandò,
            ctis all’interno del Palazzo Reale insieme alle armi da  non potendo fare altrimenti, in quel critico momento, di
            caccia del re e del Principe Umberto: “Avevo fatto murare  assistere e proteggere un suo funzionario delegato all’ope-
            in precedenza in apposito locale la metà della dotazione di  razione di svincolo dalla Banca d’Italia, in Piazza del
            moschetti in numero di 60, tutto il materiale pregiato delle  Parlamento, dell’oro della Corona, e ciò in quanto vi era
            uniformi di gran gala, elmi, corazze e tutti gli oggetti di  pericolo imminente che potessero essere sequestrati dai te-
            corredo; ma le sciabole, i rimanenti moschetti, e le pistole  deschi che avevano depredato valori su altri istituti bancari.
            custodite nelle camerate furono facile preda dei tedeschi ri-  Con un automezzo di fortuna recuperato dai miei coraz-
            masti a completo presidio della caserma per la sollecita de-  zieri nell’incustodito autocentro militare di Roma, alla cui
            portazione di tutti i componenti dello squadrone a mezzo  giuda si mise un mio Ufficiale, l’allora Tenente Bruno



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IX  27
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