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CRONACHE DI IERI
Battaglione rinforzi della Legione CC.RR. di Palermo,
ricevette in caserma una lettera anonima, che successi-
vamente si apprese inviata dallo stesso Giuliano, la
quale lo informava, con perizia di particolari, che un
gruppo di banditi si erano rifugiati nei pressi di Carini,
in una delle tante grotte presenti. Il comandante, forse
per la fretta di portarsi subito sul posto e non perdere
l’opportunità di catturare Giuliano, non trasmise alcuna
comunicazione ai vertici dirigendosi verso il posto in-
dicato su di una camionetta con a bordo due sottuffi-
ciali, sei carabinieri, e in supporto due agenti e due
guardie campestri.
Il mezzo lasciò Torretta di sera, poco dopo la mezza-
notte, e attraversò la strada che conduce a Montelepre
per recarsi all’obiettivo prefissato. La perlustrazione però
si concluse senza alcun risultato in quanto non si trovò
nessuna traccia dei ricercati.
Sulla via del ritorno, nei pressi di una curva, a circa un
chilometro da Torretta, precisamente in località Fua di
contrada Cavallaro, la camionetta con a bordo i militari
venne investita sul retro da intense raffiche di mitra
che non lasciarono tempo di reazione ai carabinieri, i
quali non riuscirono quindi a organizzarsi e difendersi.
Il fulmineo agguato fu opera di un numero imprecisato
di fuorilegge appostati dietro alcuni massi e celati da
rigogliosi cespugli. Ai colpi continui da parte dei cri- IL CARABINIERE ROCCO GIUSTINIANI
minali seguirono anche alcuni lanci di bombe a mano,
una delle quali deflagrò a pochi metri dal veicolo pro-
vocando il ferimento di parecchi uomini. Il ferito più mero superiore alle trenta unità, si dileguarono, retro-
grave fu il Carabiniere Rocco Giustiniani, 21 anni, che cedendo e sparando ininterrottamente. I militari feriti,
colpito alla testa rimase agonizzante per circa mezz’ora soccorsi dai superstiti dell’attentato, furono trasportati
prima di perdere conoscenza. Il giovane, classe 1928, all’ospedale con lo stesso automezzo, ormai perforato
era nativo di Pizzo Calabro e di recente era stato tra- in più parti dai proiettili e dalle schegge delle bombe
sferito alla stazione carabinieri di Torretta. Tornando a mano. Lungo il tragitto, le condizioni di Giustiniani
al fatto criminoso, insieme a lui, si accasciarono al suolo precipitarono e il suo cuore cessò di battere. Gli altri
altri sette colleghi, feriti in diverse parti del corpo. Il commilitoni riuscirono ad essere salvati dai medici del
Maresciallo Giuseppe Sottile, rimasto a bordo dell’au- nosocomio. Sul loro corpo vennero riscontrate schegge
tomezzo, fu l’unico a reagire, riuscendo a sparare alcuni di bombe a mano e fori d’entrata e d’uscita di proiettili
colpi di pistola in direzione del folto fascio di cespugli, esplosi da armi automatiche calibro nove. L’ispettore
ma i fuorilegge, che successivamente si calcolò in nu- generale di P.S. per la Sicilia, Ciro Verdiani, inviò su-
46 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IX