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A PROPOSITO DI...
di VALENTINO SGARAMELLA
“La parola mafia dovrebbe essere una parola di bellezza, vivere quasi in diretta, a Bari e in altre province pugliesi.
fisica e spirituale. Di una donna noi in Sicilia diciamo: Il libro, però, è anche uno spaccato di storia della società
quanto è mafiusa sta’ femmina; è una bellezza. Oppure un pugliese del tempo.
bel cavallo: quanto è mafiuso questo cavallo, o un cappotto Tante le domande che il libro fa emergere, come diretta
ad esempio. Se è così, io non mi offendo se mi chiamano conseguenza di quei fatti di sangue così crudi. Una su
mafioso”. Con queste parole l’ex boss di Cosa Nostra, tutte: la Puglia e il Mezzogiorno d’Italia sono destinati
Luciano Liggio, definiva il significato del termine “ma- a convivere per sempre con il crimine organizzato? La
fia” , nel corso di un’intervista televisiva rilasciata in car- Puglia, come l’intero Mezzogiorno, è stata ed è tuttora
cere al famoso giornalista Enzo Biagi che era andato funestata da questa piaga, un cancro che cerca conti-
appositamente a trovarlo. Un’intervista rimasta nelle nuamente di insediarsi nei gangli vitali della società e
teche Rai. Oggi, il libro di Stefano De Carolis, “L’infame delle stesse istituzioni, nell’economia sana per divorarla.
legge – Storia della camorra in Puglia”, edito da Giazira, Stefano De Carolis, ne L’infame legge ricostruisce con
aggiunge un altro fondamentale tassello utile alla com- precisione certosina le origini di un fenomeno criminale,
prensione del fenomeno malavitoso. È il racconto dal dalla “mala vita” di Bari alla “società dei picciotti di
vivo della mafia in Puglia nell’Ottocento, una telecamera Barletta” con la sua “infame legge” sino alla “mala vita”
puntata su episodi criminosi efferati che l’autore fa di Foggia.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO VIII 55