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PAGINE DI STORIA
LES ADDAS 6-7 LUGLIO 1936, DI CLEMENTE TAFURI
glia d’Oro al Valor Militare) alcuni soldati e il Carabi- desistere, in quanto la strada gli fu sbarrata da un folto
niere a piedi Salvatore Vigliotti, successivamente deco- gruppo di ribelli. A quel punto non rimaneva altro da
rato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla fare che tornare indietro e difendere così il Casello, seb-
Memoria”, tutti fatti opportunamente segno da parte bene con le poche armi e munizioni che poteva disporre
dei cecchini appostati nei pressi dello stesso Casello. quel manipolo di militari, composto appena da una
Gli altri soldati e carabinieri che pure erano riusciti a quarantina di uomini, la maggior parte dei quali cara-
scendere dal treno, trovarono riparo dietro il recinto e binieri. Gli italiani avrebbero difeso la postazione per
dentro lo stesso fabbricato del Casello, predisponendosi circa 24 ore, rintuzzando di volta in volta i reiterati at-
così ad un’accanita difesa. E fu proprio in questo ambito tacchi delle bande abissine, ma anche centellinando le
che tre eroici Carabinieri (Alberto Guerriero, Umberto poche munizioni che ciascun uomo aveva nei caricatori
Magno e Giuseppe Santangelo) al comando del Briga- dei moschetti, ovvero nelle giberne delle bandoliere.
diere Gaetano Romaniello si offrirono volontariamente L’uso della mitragliatrice montata in coda al treno fece
al Tenente Papisca per una missione delicatissima: rag- finalmente udire il suo frastuono, tant’è vero che dal
giungere la stazione di Les Addas, onde chiedere nuo- Presidio di Les Addas partì una piccola colonna di sol-
vamente aiuto al locale Presidio. Percorsi appena 500 dati, formata da camicie nere e da 4 militari della Regia
metri, gli uomini della Benemerita dovettero, purtroppo, Guardia di Finanza, fra i quali il Finanziere Efisio Satta,
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VIII 35