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CARABINIERI DA RICORDARE
Zambon, firmatario di un rapporto informativo datato repubblicana e riuscì a farsi assegnare il comando del
10 agosto 1945 nei confronti di Chiaffarelli, riferisce presidio esterno di Pavia.
di avergli personalmente impartito le direttive del mo- Dall’autunno del ‘43 alla primavera successiva, i due
mento, incaricandolo altresì di raccogliere dati di na- tenenti sosterranno l’azione del Maggiore Chiaffarelli,
tura politico-militare. Il generale, rievocando l’incontro anche nell’attuazione di una serie di colpi di mano
tra quest’ultimo e Parri attesta infine che: “Chiaffarelli nei magazzini tedeschi. Importante fu il recupero di
gettò in provincia di Pavia le basi di un fronte di resi- un certo quantitativo di armi, tra cui nove mitraglia-
stenza armata intorno ai reparti dell’Arma da lui dipen- trici, che saranno poi destinate, a cura dello stesso Val-
denti”. Tra i tanti collaboratori del Comandante dei dora, ai commilitoni delle formazioni partigiane ope-
Carabinieri di Pavia spiccano i nomi dei Tenenti Sergio ranti tra il piacentino, l’Oltrepò pavese e l’alessandrino.
Valdora e Mario Benedetto. Benedetto, già al comando A Pavia, Valdora compì azioni di rilievo anche con
della Tenenza di Pavia e destinato sul fronte francese, Alfredo Turri (che assumerà l’incarico di primo Questore
ritornò a collaborare in clandestinità con il comandante della città liberata) e, quasi sicuramente, conobbe
Chiaffarelli, mentre Valdora, proveniente da Milano, Bruno Quarti (collaboratore di Parri), al quale sarà
avendo simulato di giurare fedeltà alla repubblica so- affidata la direzione della Questura di Bergamo dal
ciale italiana, entrò a far parte della guardia nazionale 25 aprile 1945.
FERRUCCIO PARRI DINO BORTOLO ZAMBON
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