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CARABINIERI DA RICORDARE






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                    ALLA QUESTURA DI BERGAMO

            La provincia di Bergamo, come altre appena liberate,        con l’approvazione
            non fu esente dal fenomeno degli arbitri e delle violenze,
            che in quel periodo costituirono un serio e prolungato            del CLN e del
            problema per l’ordine pubblico. Nella sensibile fase in-
            surrezionale e di transizione dei poteri, l’incontrollabilità  governo militare
            degli avvenimenti e le precarie condizioni della Questura
            non consentivano efficaci margini di manovra al suo
            dirigente, rendendo piuttosto arduo, se non impossibile,                alleato, il
            l’effettivo esercizio delle competenze e la stessa espres-
            sione dell’autorità. Infatti, assai complessi si riveleranno   venticinquenne
            l’organizzazione ed il coordinamento sia degli uffici am-
            ministrativi  che  del  comparto  operativo,  disponendo         Sergio Valdora
            ancora di un apparato burocratico compromesso con il
            precedente regime e di forze di polizia ausiliaria, formate
            da partigiani, che solo nominalmente facevano capo al         accettò l’oneroso
            questore, generando talvolta forti preoccupazioni anche
            tevano dirsi i rapporti con l’autorità di governo militare incarico di Questore
            ai partiti del CLN. Non meno complicati, inoltre, po-

            alleato (AMG). In breve, in uno scenario così estrema-
            mente difficoltoso si troverà ad amministrare la perso-   della città di Bergamo
            nalità delegata a garantire l’ordine e la sicurezza nel-
            l’ambito della provincia.
            I primi questori della Liberazione furono generalmente
            delle figure politiche, investite dai CLN, come accadde  bon, forti preoccupazioni per l’enorme peso della re-
            a Bergamo, con Bruno Quarti, medico del luogo, giel-    sponsabilità assunta. In un momento così delicato per
            lista. L’ingestibile situazione di Bergamo, in effetti, destò  le sorti del Paese, mentre altri declinavano l’incarico, il
            particolarmente l’attenzione di Parri, alla vigilia della  giovane tenente non si tirò indietro, ma sarà comunque
            sua nomina alla presidenza del Consiglio dei ministri,  una dura esperienza, peraltro aggravata dalle sospettate
            tanto più dinanzi alle improvvise dimissioni del fidato  “malefatte” di una frangia incontrollabile della polizia
            Quarti dalla carica di questore, dopo appena due setti-  ausiliaria, capeggiata da un vicequestore politico, al “ser-
            mane dall’insediamento. Anni dopo, il senatore Parri    vizio” della Questura. Ingiustamente chiamato in causa
            avrà modo di dichiarare che in quelle circostanze l’ac-  nel  corso  di  un’inchiesta,  per  presunte  responsabilità
            cettazione  di  una  carica  direttiva:  “rendeva necessaria  oggettive, Valdora non sarà soltanto discolpato ma ri-
            una buona volontà ed una fede non comuni”.              tenuto  finanche “vittima”  degli  avvenimenti.  Parri  e
            Forse sarà proprio Quarti, con il consenso di Parri, a  Zambon interverranno personalmente a difesa del loro
            proporre Valdora  quale  sostituto,  essendo  noti  i  suoi  apprezzato collaboratore, segnalandone i meriti, i peri-
            trascorsi nella Resistenza. Il 18 maggio 1945, con l’ap-  coli e le sofferenze patite per la causa della Resistenza.
            provazione del CLN e del governo militare alleato, il   Non saranno completamente scagionati invece i “so-
            venticinquenne Sergio Valdora accettò l’oneroso incarico  spettati” della polizia ausiliaria, ma neanche perseguiti
            di Questore, pur manifestando, sia a Parri che a Zam-   per l’intervenuta amnistia.



            74 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VIII
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