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CARABINIERI DA RICORDARE
MILANO, CASERMA DEI CARABINIERI IN VIA LAMARMORA
L’ARMA MILANESE DURANTE L’OCCUPAZIONE
L’entusiasmo popolare suscitato dalla notizia dell’armi- i militari catturati e la città invasa da carri armati e
stizio si tramutò ben presto in uno stato di confusione truppe tedesche. Lo stesso Nuzzolo confermerà che il
e di scoramento, per l’occupazione tedesca del capoluogo Gruppo Milano interno dei carabinieri era a corto di
e delle altre città lombarde. Dopo l’iniziale proposito armamento, disponendo soltanto di otto mitragliatrici,
di opporre resistenza, l’assenza di chiare direttive centrali con trecento colpi cadauna.
e la consapevolezza di non disporre di armi e munizioni Qualche tentativo di reazione dei milanesi venne subito
a sufficienza, avrebbero indotto il Generale di Divisione stroncato, mentre dalle stazioni ferroviarie iniziavano a
Vittorio Ruggero, comandante della difesa di Milano, partire i primi convogli carichi di soldati italiani diretti
a trattare con il comando tedesco. Da Berlino non ven- Germania.
nero però accettate condizioni, tanto che il generale Il 12 settembre 1943 anche la caserma dei Carabinieri
sarà considerato prigioniero e deportato in Germania, di Via Lamarmora, che a quel tempo ospitava la 1a Di-
mentre le principali caserme si ritroveranno circondate, visione “Pastrengo”, la 2a Brigata e il Battaglione, fu
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