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A PROPOSITO DI...
Roma e suo territorio, organizzazione dei carabinieri (NAPOLI) MONUMENTO A SALVO D' ACQUISTO
REALIZZATO DALLA SCULTRICE LIDIA COTTONE
reali, ufficio stralcio, Istituto poligrafico dello stato INAUGURATO IL 21 MARZO 1971
Roma, 1946 pp. 1-5). I carabinieri caduti sono 2.735, i
feriti 6.521. E poi ci sono i deportati in Germania - da
Roma vennero presi più di 2.000 Carabinieri – molti
caduti prigionieri in azioni di combattimento sotto la
furia nazista. La loro lotta può essere contenuta anche
nelle parole di Socrate: “Poiché la verità sta in questo, cit-
tadini: quando si è fatta la propria scelta, credendo sia la
migliore o quando un capo ti ha affidato un compito, bisogna
restar saldi e affrontare i pericoli e non temere la morte o
altro, più del disonore. Questo io credo”.
Era da poco iniziato l’armistizio che una grande figura,
il Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, spicca per il suo
valore e si aggiunge ai tanti che si sono sacrificati, e
dona la sua vita all’età di soli 23 anni. Era il 23 settembre
1943 a Torre di Palidoro: i nazisti rastrellano ventidue
persone, ma fucilano solo il Vice Brigadiere che si
consegna al posto dei prigionieri. E di questa figura
corrono gli ottanta anni dalla morte. A lui sono stati
dedicati monumenti, edifici, caserme e scuole, e tante
sono le celebrazioni che lo ricordano ogni anno. Ma il
fratello, Alessandro D’Acquisto, che è ancora in vita,
dice una frase che forse fa capire il senso più profondo
di questo giovane tanto amato: “La morte di Salvo è bella
nella sua semplicità”. Lo ricorda con dolcezza Alessandro,
anche con quel tocco poetico che contraddistingue i
napoletani. La prima cosa a cui ripensa, una lettera
scritta da una madrina di guerra, mentre il fratello
Salvo si trovava in Africa, in cui si parla di un cappottino
nel mese di settembre: “Ieri sono uscita con papà, ho fatto
un po’ di passi serotini e ho indossato il cappottino dei primi
freschi di settembre - come cambiano i tempi”. Ecco la sfera
magica che rende una storia fiaba. Ma che purtroppo
fiaba non è. Alessandro D’Acquisto era piccolo - 6 anni
e mezzo - quando il fratello Salvo morì. Ma ha dei flash
di cui è sicuro: “ricordo quando lui veniva dall’Africa in
casa a Natale, si giocava alla tombola e a 7 e mezzo e Salvo
mi teneva in grembo”. “Ricordo quando doveva partire
perché si era arruolato nell’Arma e a casa si fece il pranzo…
una sorella scherzando lo prendeva in giro perché a 18 anni
diventava carabiniere.” E poi. Poi avvenne “la tragedia”,
ma la seppero solo nel 1944, un anno più tardi. Quella
tragedia fece sgretolare una famiglia, una famiglia nu-
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VIII 55