Page 55 - Notiziario Storico 2023-3
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A PROPOSITO DI...





            Roma  e  suo  territorio,  organizzazione  dei  carabinieri  (NAPOLI) MONUMENTO A SALVO D' ACQUISTO
                                                                    REALIZZATO DALLA SCULTRICE LIDIA COTTONE
            reali,  ufficio  stralcio,  Istituto  poligrafico  dello  stato  INAUGURATO IL 21 MARZO 1971
            Roma, 1946 pp. 1-5). I carabinieri caduti sono 2.735, i
            feriti 6.521. E poi ci sono i deportati in Germania - da
            Roma vennero presi più di 2.000 Carabinieri – molti
            caduti prigionieri in azioni di combattimento sotto la
            furia nazista. La loro lotta può essere contenuta anche
            nelle parole di Socrate: “Poiché la verità sta in questo, cit-
            tadini: quando si è fatta la propria scelta, credendo sia la
            migliore o quando un capo ti ha affidato un compito, bisogna
            restar saldi e affrontare i pericoli e non temere la morte o
            altro, più del disonore. Questo io credo”.
            Era da poco iniziato l’armistizio che una grande figura,
            il Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, spicca per il suo
            valore  e  si  aggiunge  ai  tanti  che  si  sono  sacrificati,  e
            dona la sua vita all’età di soli 23 anni. Era il 23 settembre
            1943 a Torre di Palidoro: i nazisti rastrellano ventidue
            persone,  ma  fucilano  solo  il  Vice  Brigadiere  che  si
            consegna  al  posto  dei  prigionieri.  E  di  questa  figura
            corrono gli ottanta anni dalla morte. A lui sono stati
            dedicati monumenti, edifici, caserme e scuole, e tante
            sono le celebrazioni che lo ricordano ogni anno. Ma il
            fratello, Alessandro D’Acquisto, che è ancora in vita,
            dice una frase che forse fa capire il senso più profondo
            di questo giovane tanto amato: “La morte di Salvo è bella
            nella sua semplicità”. Lo ricorda con dolcezza Alessandro,
            anche  con  quel  tocco  poetico  che  contraddistingue  i
            napoletani.  La  prima  cosa  a  cui  ripensa,  una  lettera
            scritta  da  una  madrina  di  guerra,  mentre  il  fratello
            Salvo si trovava in Africa, in cui si parla di un cappottino
            nel mese di settembre: “Ieri sono uscita con papà, ho fatto
            un po’ di passi serotini e ho indossato il cappottino dei primi
            freschi di settembre - come cambiano i tempi”. Ecco la sfera
            magica che rende una storia fiaba. Ma che purtroppo
            fiaba non è. Alessandro D’Acquisto era piccolo - 6 anni
            e mezzo - quando il fratello Salvo morì. Ma ha dei flash
            di cui è sicuro: “ricordo quando lui veniva dall’Africa in
            casa a Natale, si giocava alla tombola e a 7 e mezzo e Salvo
            mi  teneva  in  grembo”.  “Ricordo  quando  doveva  partire
            perché si era arruolato nell’Arma e a casa si fece il pranzo…
            una sorella scherzando lo prendeva in giro perché a 18 anni
            diventava carabiniere.” E poi. Poi avvenne “la tragedia”,
            ma la seppero solo nel 1944, un anno più tardi. Quella
            tragedia fece sgretolare una famiglia, una famiglia nu-



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VIII  55
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