Page 34 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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PAGINE DI STORIA
Re Vittorio
Emanuele, rientrato
C ol rientro a Torino nel 1814 dall’esilio a Torino dall’esilio
sardo il re Vittorio Emanuele si pose quale
obbiettivo la cancellazione degli effetti
C della tempesta rivoluzionaria e napoleo- sardo con l’obbiettivo
nica. Le difficoltà erano acuite dal fatto che gli Stati di
Terraferma erano stati annessi alla Francia, divenendone di cancellare
province. Le istituzioni pubbliche avevano fortemente
risentito dell’influsso d’oltralpe, i militari – ufficiali com-
presi – avevano servito nella Grande Armée, ce n’era ab- gli effetti
bastanza perchè il Re diffidasse di tutto e tutti, e ini-
zialmente stabilisse d’avvalersi dei pochi nobili che della tempesta
l’avevano seguito in Sardegna, e di aristocratici isolani.
Intendendo dotare il Regno di una forza di polizia a lui rivoluzionaria
fedele, con Regie Patenti del 13 luglio 1814 costituì il
Corpo dei Carabinieri Reali. Al riguardo vi è chi so-
stiene che sia stata presa a modello la Gendarmerie fran- e napoleonica, dotò
cese, peraltro in assenza di esplicite indicazioni nel senso
Sardegna disseminati in stazioni nelle zone ad alta in- il Regno di una forza
da parte del monarca, e dell’esistenza dei Dragoni di
cidenza criminale dell’Isola, potrebbe anche essere avan-
zata l’ipotesi che i Savoia un modello lo possedessero di polizia a lui fedele;
già a casa propria.
Intenzionato a utilizzare solo elementi che non si fossero con Regie Patenti
compromessi con la Francia e Napoleone, tuttavia gli
fu presto chiaro che, dopo quasi 20 anni di occupazione,
limitare la scelta a chi dopo il 1796 – anno in cui il Re- del 13 luglio 1814
gno era stato invaso – non avesse militato sotto le ban-
diere francesi, avrebbe escluso indiscusse professionalità, costituì il Corpo dei
ammettendo per lo più gente anziana e priva d’espe-
rienza aggiornata. Oltretutto poteva non essere politi-
camente intelligente emarginare una cospicua fetta di Carabinieri Reali
sudditi, in possesso di bagaglio professionale di tutto
rispetto. Fu pertanto necessario accettare anche chi, ini- ammesso nel Corpo dei Carabinieri Reali. I pregiu-
zialmente, si voleva tenere ben lontano e di questo si dizi verso ex-gendarmi napoleonici non dovettero
pagò il prezzo nel 1821, coi moti costituzionalisti, sussistere per i gradi meno elevati. Lorenzo Scovazzi,
quando fu messa alla prova la fedeltà del Corpo (vedi Giuseppe Zucchetti e Antonio Grasso dalla Gendar-
Notiziario Storico N.1 Anno VI, pag. 12). meria Piemontese transitarono nella francese (che
Con questo lavoro non si ha lo scopo di esaurire la aveva istituito la 27e Légion a Torino e la 28e a Ge-
materia, occorrerebbero volumi, ma di fornire un’idea nova), raggiungendo il grado di Maréchal de Logis.
generale su chi, dopo aver seguito il Grande Còrso, fu Ammessi nei CC.RR., mantennero il grado e – fedeli
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