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PAGINE DI STORIA



                                                                              Il brigantaggio


                                                                         nella zona di Melfi


                                                                           – dice Bourelly -


            sulle  intenzioni  e  sui  movimenti  della  truppa.  Solo
            avanti  nel  tempo  i  piemontesi  provvederanno  ad  un       si manifestò con
            servizio di soldati travestiti da “cafoni”, da impiegare
            limitatamente alla attività di vedetta avanzata nel corso
            degli appostamenti notturni. Vediamo ora difetti e pregi        caratteri affatto
            dell'azione militare, iniziando dai primi. Innanzitutto
            una distribuzione delle forze sul territorio non sempre   speciali e ben diversi
            aderente  alla  situazione  attuale,  volendosi  spesso  ac-
            contentare l’interesse di protezione di qualche privato             da quelli del
            o di qualche municipio a discapito di altri, o non avendo
            la prontezza di modificare il sito dei presidi a fronte di
            nuove esigenze. Inoltre la mancanza di una visione glo-      brigantaggio nelle
            bale della situazione, pur giustificata dal fatto che ogni
            zona aveva una propria particolarità che consigliava di      altre province. Qui
            lasciare la necessaria libertà di azione ai comandanti
            locali - faceva sì che in zone contermini venissero ap-    esso aveva un capo
            plicate diversamente le misure repressive, tanto che i
            briganti operavano in un luogo piuttosto che un altro, a
            seconda vi fosse in loco una autorità più o meno energica     supremo: Crocco
            e risoluta. Ancora, ai battaglioni veniva lasciato poco
            tempo per impratichirsi dei luoghi, giacché erano co-
            stretti a frequenti trasferimenti; le norme regolamentari
            erano spesso ambigue e gli ufficiali comandanti di Di-    cune decisioni e tecniche di impiego della truppa che
            staccamento erano in malcelata concorrenza con i col-   si rilevarono a conti fatti decisive. Egli ebbe ad inte-
            leghi confinanti, tanto da negarsi vicendevolmente la    ressare una maggiore e più produttiva cooperazione
            collaborazione in azioni contro le bande. Da ultimo la-  con le autorità politiche, esigette la massima segretezza
            sciamo quello che è forse il motivo principale della ini-  sugli ordini di movimento e di operazione delle truppe,
            ziale incapacità delle truppe regolari di infrenare e li-  proibì ad ufficiali e soldati di trattenersi nelle ore libere
            quidare il fenomeno: l’idea di combattere il brigante   in pubblico, per impedire divulgazione di notizie, ope-
            come si combatteva allora un qualsiasi esercito nemico,  rando quella che oggi viene definita OPSEC (Opera-
            ovvero con regolamenti rigidamente applicati, la stretta  tions Security), utilizzò come guide i briganti “pentiti”
            osservanza e l’attesa di ordini dalla scala gerarchica, pur  contro  gli  ex  compagni,  predispose  da  parte  delle
            in presenza di decisioni operative urgenti. Ancora, l’im-  truppe  incessanti  perlustrazioni “ogni Distaccamento
            piego “canonico” di fanteria e cavalleria. Questa era ar-  uscirà giornalmente (...)  dal punto assegnatogli come
            mata della sola sciabola, che poco intimoriva i briganti,  stanza partendo la mattina all'alba e rientrando un’ora
            pure affatto impensierirti del suo impiego d’urto, anche  dopo tramontato il sole, il servizio di perlustrazione verrà
            in considerazione che il terreno difficilmente consentiva  in ciascun Distaccamento diviso in due Unità (…) metà
            di dispiegare gli squadroni. Si è già parlato dell’opera  della forza perlustrerà dall’alba al mezzodì, l’altra metà
            del Generale Pallavicini ed invero a lui si debbono al-  da mezzodì a fatta notte”.



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