Page 59 - Notiziario Storico 2023-1
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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA













































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                                                                    NELLA FOTO IN BASSO IL PARTICOLARE DELL’INNOVATIVO MECCANISMO DI
               Cos’è il fulminato di mercurio? Fondamentalmente
                                                                    ACCENSIONE  (LUMINELLO)  DOVE  VENIVA  ADAGIATA  LA  CAPSULA  DI
               è un esplosivo, una soluzione di acido nitrico con-  INNESCO.  NELLA  FOTO  IN  ALTO  LA  FRECCIA  INDICA  IL  PUNTO  DELLA
               centrato su mercurio, al quale si aggiunge del cloruro  FUSIONE  DEL  MECCANISMO  DI  INNESCO  SULLA  CULATTA,  NEL  MODELLO
                                                                    1860, E NON LA SALDATURA COME NEI MODELLI PRECEDENTI. IL CANE È IN
               di rame (catalizzatore) per accelerarne la reazione.  SECONDA MONTATURA PRONTO A FAR FUOCO.
               La sua “sintesi”, Hg(CNO)2, avvenne nel 1799 in
               Inghilterra da alchimisti che cercavano rimedi cura-
               tivi a base di mercurio per la sifilide. In realtà anche
               precedentemente si conoscevano le capacità esplosive
               di questo composto ma senza conoscerne l’esatta
               composizione chimica. Intorno al 1830 inizia la pro-
               duzione  in quantità industriale di capsule di fulmi-
               nato di mercurio. Il composto si presenta sotto forma
               di solido cristallino grigiastro ed insolubile in acqua,
               sensibile alla frizione e ai colpi, caratteristica che lo
               rende perfetto per la costruzione di inneschi e deto-
               natori. Maneggiare questo esplosivo è particolar-
               mente  rischioso  a  causa  delle  sue  caratteristiche  costituiva la dotazione degli Squadroni Carabinieri a
               tecniche. È pericoloso anche in piccole quantità per  cavallo che hanno partecipato alla carica di Pastrengo.
               i vapori tossici rilasciati dopo l’avvenuta reazione. La  Vengono  proposte  in  queste  pagine  alcuni  immagini
               detonazione spontanea, quindi senza l’intervento di  dei moschetti custoditi presso il Museo Storico dell’Arma
               percussioni o sfregamenti, avviene a 150°C.          dei Carabinieri.
                                                                                                      Daniele Mancinelli



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VIII  59
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