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PAGINE DI STORIA













               Al campo di detenzione c’erano solo carabinieri o anche  tanto che dopo la guerra, con l’avvento della Repubblica,
               altri militari italiani di altra forza armata?       fummo insigniti del distintivo d’onore per i Patrioti
               Il campo Lager XVIII A era molto grande e non posso  Volontari della Libertà ai sensi della Legge n. 907 del
               affermare con precisione quanti prigionieri ospitasse.  1.12.1977.
               C’erano militari di altre nazioni tra cui francesi, inglesi
               e greci ma con loro non avemmo alcun contatto in     Quanto tempo siete rimasti prigionieri?
               quanto eravamo divisi in settori delimitati da filo spi-  Dal 7 ottobre 1943, giorno della cattura presso la ca-
               nato. Analogamente per i militari italiani: oltre ai Ca-  serma Allievi Carabinieri di Roma, al 15 aprile 1945,
               rabinieri erano presenti commilitoni di altri corpi ma  giorno in cui fummo condotti a Tarvisio dagli stessi
               non avemmo alcuna possibilità di relazionarci con loro.  tedeschi.


               È vero che vi fu offerta la possibilità di affrancarvi  Come avvenne la vostra liberazione dal campo di la-
               dalla prigionia accettando di aderire alla repubblica  voro? Cosa avete fatto una volta liberi?
               di Salò arruolandovi nella Guardia nazionale repub-  Senza alcun preavviso né informazioni particolari,
               blicana?                                             la mattina del 15 aprile 1945 una ventina di noi fu
               Assolutamente sì. Nella primavera del 1944 fummo     fatta salire su diversi autocarri. Nel tardo pomeriggio
               interpellati se avessimo voluto lasciare il duro lavoro a  ci fecero scendere e ci accorgemmo con grande meravi-
               condizione di aderire alla costituita repubblica di Salò  glia che eravamo giunti in territorio italiano e preci-
               oppure al seguito delle forze armate tedesche. A tale ri-  samente a Tarvisio (Udine). In quel momento la mia
               chiesta rispondemmo con un unico e compatto “No!”    prima idea fu che i Tedeschi ci avevano rimpatriato
               perché non volemmo rinnegare il giuramento di fedeltà  poiché non più idonei al lavoro per motivi di salute.
               prestato al re né gli ideali Patrii. I Tedeschi tentarono  Infatti, alcuni di noi avevano problemi respiratori,
               di convincerci esercitando violenza: ci radunarono nel  altri avevano malattie della pelle; anch’io avevo subìto
               cortile e ci fecero rimanere faccia a terra per alcune ore,  un  infortunio  durante  il  lavoro:  la  gamba  sinistra
               ma non riuscirono a farci cambiare idea e decisione.  era stata ingessata perché avevo riportato una lussa-
               Probabilmente a seguito di ciò, al fine di aggirare la  zione articolare tibio-tarsica, tant’è che deambulavo
               convenzione di Ginevra, che vietava il lavoro coatto  con l’aiuto delle stampelle. In realtà, apprendemmo
               dei prigionieri di guerra, ci venne rilasciato una sorta  poi che la guerra stava finendo. A Tarvisio fummo
               di passaporto personale con la scritta IMI (Internati  accolti calorosamente, rifocillati dalla popolazione con
               Militari Italiani). In questa nuova posizione giuridica  polenta gialla. Ricordo con gioia una grande tavola
               nulla cambiò tranne il fatto che venne tolta la sorve-  ricolma dell’alta polenta ricca di condimento. Dopo
               glianza armata sia in fabbrica sia al campo; il lavoro  quel lauto pranzo mi misi in viaggio per tornare a
               restò tuttavia coatto e immutato nelle forme e nei tempi.   casa con mezzi di fortuna.
               Desidero qui aggiungere che la scelta di continuare a
               lavorare come internati, rifiutando l’adesione alla re-  Ci racconti del suo viaggio verso casa, con quali mezzi,
               pubblica di Salò, venne poi riconosciuta come “resistenza  in compagnia di chi? Quanto tempo impiegò per tor-
               passiva” e come forma di lotta contro il nemico; fummo,  nare al suo paese?
               quindi, equiparati ai partigiani combattenti in Italia,  Il viaggio di ritorno fu molto lungo e avventuroso, so-







            26 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VIII
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