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PAGINE DI STORIA



















                  UNIFORMI DEI CC.RR. NAZIONALI

            L’uniforme del personale nazionale nel 1° dopoguerra
                                                                                                    1931 -  SOMALIA -  MARESCIALLO -
            – in colonia – seguì l’evoluzione della madrepatria. Fu                                     IN GRANDE UNIFORME ESTIVA
            adottata nel 1924 una giubba a collo alto kaky, botto-
            niera coperta e due tasche al petto (Circ. n° 653 del
            1924), sostituita nel 1926 da una con altre due tasche
            ai fianchi, con patta e cannello. Il colletto era rosso, alto
            e chiuso, il cappello alla boera con tesa larga. In alta
            uniforme  si  applicavano  gli  accessori  classici  del-
            l’Arma: bandoliera bianca, cordelline, pennacchio. La
            grande uniforme in Eritrea e Somalia prevedeva anche
            una versione in panno bianco, con casco coloniale ri-
            vestito di stoffa bianca. Per tutti gambali a stecca e sti-
            valetti. Per ufficiali e sottufficiali, in alta uniforme, il
            burnus rosso scarlatto, ornato con passamaneria.
            Al personale nazionale, a partire dal 1928, venne di-
            stribuita l’uniforme mod. 1928 di tela kaky, composta
            da giubba con collo aperto e bavero rivoltato e contro-
            spalline rimovibili rosse filettate in azzurro. Due ta-
            sche al petto e due ai fianchi, dotate di patte e cannello,
            alamari al colletto su panno rosso. Durante la conqui-
            sta dell’Etiopia, nelle aree più fredde e nel periodo in-
            vernale, alcuni reparti operarono con la mod. 1934,
            avente grosso modo lo stesso taglio, di colore grigio-
            verde e con bavero di velluto nero. In testa il berretto
            rigido con visiera introdotto nel 1934, la bustina o i
            caschi mod. 1927 o mod. Aden, kaky, con fiamma e coc-
            carda. Previsto sempre il cd. cappello alla boera. Gli
            alamari erano bordati in nero per i reparti provenienti
            dall’Italia, in rosso per quelli coloniali. Stessi colori di-
            stinguevano le controspalline. Al colletto della giubba
            sahariana solo le stellette. Sulle controspalline era ap-
            puntata una piccola fiamma e i gradi comparivano
            sotto forma di stelle, fino al 1939. Per le calzature, si
            utilizzarono stivali alti allacciati, stivaletti con gambali
            a stecca, scarponi e fasce mollettiere.



            30 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO VII
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