Page 29 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
P. 29

CRONACHE DI IERI











            avendo una caserma, alloggiavano per conto proprio in
            case private. Nonostante ciò, a poche ore dall’aggres-
            sione, sulla base di solidi indizi, il comandante della
            Compagnia Interna di Firenze, Tenente Ugo Pezzatini,
            anch’egli accorso sul posto, si presentò al Capitano Pel-
            legrini  vice  comandante  dello  Squadrone  F “Recce”,
            per interrogare alcuni paracadutisti, ritenuti responsabili
            dell’aggressione. Nella circostanza non fu possibile par-
            lare con il Capitano Carlo Francesco Gay perché si tro-
            vava a Roma. Pezzatini sorpreso, non potendo escludere
            che i suoi uomini fossero stati autori degli spari, chiese,
            onestamente, di avere il tempo per far lui stesso confes-
            sare ai suoi uomini quanto era accaduto perché, qualora
            interrogati dai carabinieri, avrebbero negato. In accordo
            con il comandante del presidio militare fu consentito
            che i responsabili confessassero al loro comandante.
            Nel rapporto rivolto al superiore gerarchico, redatto ad
            una settimana dall’evento, il Tenente Pezzatini scrisse:
            “il conflitto non è da attribuirsi a preesistenti rancori, perché
            fra paracadutisti e militari dell’Arma, lo scrivente ha potuto
            constatare che esistevano ottimi rapporti di amicizia. Spesso
            militari paracadutisti si recavano nella caserma dell’Arma
            per conversare e fraternizzare con i carabinieri. L’aggres-
            sione alla caserma deve attribuirsi all’impulsività dei pa-
            racadutisti avvinazzati che, vistisi contrariati, nel loro de-
            siderio di volere che i carabinieri facessero riaprire l’albergo
            Aurora, si indispettirono e inveendo contro di essi fecero
            una sparatoria probabilmente per affermare la loro supe-
            riorità, particolarmente poi perché capeggiati dal soldato
            inglese Biorchmann, paracadutista e autista dell’ufficiale
                                                                      IL TENENTE FRANCESCO GAY
            di collegamento inglese Cap. Birch.”
            Inevitabilmente la questione arrivò sul tavolo del Ge-
            nerale di Corpo d’Armata Carlo de Simone, coman-        propria parola che a loro carico sarebbero stati adottati solo
            dante Territoriale di Firenze, che intervenne immedia-  provvedimenti disciplinari, vincolando in tal modo arbi-
            tamente punendo con rigore ufficiali e diretti interessati.   trariamente anche le decisioni del comando superiore.”
            Al comandante del Presidio di Fiesole vennero infatti   Stessa sorte toccò anche ai due capitani dello Squadrone
            inflitti 8 giorni di A.R. perché : “comandante di presidio,  F. “Recce”. Al Capitano Gay venne attribuita una pu-
            venuto a conoscenza che un gruppo di paracadutisti allog-  nizione di 10 giorni A.R. con la seguente motivazione:
            giati nel Presidio aveva commesso un atto di violenza a  “comandante di un reparto paracadutisti dislocato in un
            mano armata contro gli agenti dell’ordine pubblico, per in-  piccolo centro in speciali condizioni di alloggiamento che ne
            durre i colpevoli a rivelarsi spontaneamente impegnava la  rendevano difficile il controllo disciplinare non si assicurava



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VII  29
   24   25   26   27   28   29   30   31   32   33   34