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CRONACHE DI IERI




                                                                             I militari italiani


                                                                                si trovavano

            Perciò venne fatto dire dal carabiniere di piantone Fran-
            cesco Naclerio che il maresciallo era fuori e che per in-
            disponibilità di uomini non era possibile aderire alla ri-  acquartierati a Fiesole
            chiesta  di  intervento.  I  paracadutisti,  evidentemente
            avvinazzati, chiesero allora che gli venisse aperto il can-       in attesa dello
            cello. Non aderendo alla richiesta, l’inferriata venne più
            volte scossa. Così non riuscendo nel loro intento i pre-
            senti iniziarono a urlare “ vigliacchi, pezze da piedi, car-  scioglimento della
            ruba, adesso ve la faremo vedere noi”, poi, terminato l’en-
            nesimo sfogo, il gruppetto decise di andarsene.                   loro unità che
            Prevedendo che qualcosa di grave potesse di lì a poco
            verificarsi, il comandante della Stazione mise subito in  valorosamente aveva
            atto il piano difesa della caserma. Ogni uomo assunse
            la sua posizione in vigile attesa, al primo piano il Cara-
            biniere Naclerio si appostò sulla finestra che dava sul      combattuto per la
            giardino sopra la porta di ingresso della caserma, il Ma-
            via Roma mentre il Vicebrigadiere Basile alla finestra riconquista del Paese
            resciallo Tennirelli si posizionò alla finestra d’angolo di

            accanto. Trascorsi appena dieci minuti il gruppo di pa-
            racadutisti  tornò  alla  caserma  appostandosi  dietro  al         con il Corpo
            muro  della  via  Cecilia  di  fronte  al  presidio  militare.
            Venne lanciata una prima bomba a mano che esplose          di Liberazione. Solo
            sul davanzale della finestra dove si trovava il Carabiniere
            Naclerio. Il giovane, pur ritirandosi in tempo, rimase
            ferito dalle schegge della bomba e da un frammento di    due mesi prima si era
            pietra del davanzale che gli produsse piccole ferite al-
            l’arco sopraccigliare sinistro. Il Maresciallo Tennirelli  conclusa la rischiosa
            rispose al fuoco, sparando due colpi di moschetto, poi il
            Carabiniere Naclerio lanciò una bomba a mano. Ne se-    operazione “Herring 1”
            guì una brevissima sparatoria, durante la quale vennero
            lanciate, da ambo i lati, altre bombe a mano. Al termine
            del conflitto gli aggressori, probabilmente anche per la
            pronta risposta e per la tenace resistenza dei carabinieri,  depistare l’individuazione degli autori, esclamò: “chi ha
            si dettero alla fuga.                                   sparato? I comunisti?”.
            Ristabilita la tranquillità, dopo non molto sul posto so-  Nonostante fossero state intraprese immediate indagini,
            praggiunse il comandante del presidio militare, Luigi   da parte di alcuni sottufficiali dell’Arma e dal coman-
            Selis Longo, comandante del 410° Pionieri, che dispose  dante del presidio, l’identificazione degli aggressori ini-
            l’immediato trasporto in ospedale del carabiniere ferito.   zialmente dette esito infruttuoso. L’ostacolo principale
            Tra gli accorsi venne registrata anche la presenza del  fu rappresentato dal fatto che era impossibile procedere
            soldato inglese Biorchmann che una volta entrato nella  agli interrogatori dei paracadutisti dello Squadrone F
            caserma dei carabinieri, probabilmente con l’intento di  “Recce”  presenti  a  Fiesole  in  quanto  i  militari,  non



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