Page 28 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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CRONACHE DI IERI
I militari italiani
si trovavano
Perciò venne fatto dire dal carabiniere di piantone Fran-
cesco Naclerio che il maresciallo era fuori e che per in-
disponibilità di uomini non era possibile aderire alla ri- acquartierati a Fiesole
chiesta di intervento. I paracadutisti, evidentemente
avvinazzati, chiesero allora che gli venisse aperto il can- in attesa dello
cello. Non aderendo alla richiesta, l’inferriata venne più
volte scossa. Così non riuscendo nel loro intento i pre-
senti iniziarono a urlare “ vigliacchi, pezze da piedi, car- scioglimento della
ruba, adesso ve la faremo vedere noi”, poi, terminato l’en-
nesimo sfogo, il gruppetto decise di andarsene. loro unità che
Prevedendo che qualcosa di grave potesse di lì a poco
verificarsi, il comandante della Stazione mise subito in valorosamente aveva
atto il piano difesa della caserma. Ogni uomo assunse
la sua posizione in vigile attesa, al primo piano il Cara-
biniere Naclerio si appostò sulla finestra che dava sul combattuto per la
giardino sopra la porta di ingresso della caserma, il Ma-
via Roma mentre il Vicebrigadiere Basile alla finestra riconquista del Paese
resciallo Tennirelli si posizionò alla finestra d’angolo di
accanto. Trascorsi appena dieci minuti il gruppo di pa-
racadutisti tornò alla caserma appostandosi dietro al con il Corpo
muro della via Cecilia di fronte al presidio militare.
Venne lanciata una prima bomba a mano che esplose di Liberazione. Solo
sul davanzale della finestra dove si trovava il Carabiniere
Naclerio. Il giovane, pur ritirandosi in tempo, rimase
ferito dalle schegge della bomba e da un frammento di due mesi prima si era
pietra del davanzale che gli produsse piccole ferite al-
l’arco sopraccigliare sinistro. Il Maresciallo Tennirelli conclusa la rischiosa
rispose al fuoco, sparando due colpi di moschetto, poi il
Carabiniere Naclerio lanciò una bomba a mano. Ne se- operazione “Herring 1”
guì una brevissima sparatoria, durante la quale vennero
lanciate, da ambo i lati, altre bombe a mano. Al termine
del conflitto gli aggressori, probabilmente anche per la
pronta risposta e per la tenace resistenza dei carabinieri, depistare l’individuazione degli autori, esclamò: “chi ha
si dettero alla fuga. sparato? I comunisti?”.
Ristabilita la tranquillità, dopo non molto sul posto so- Nonostante fossero state intraprese immediate indagini,
praggiunse il comandante del presidio militare, Luigi da parte di alcuni sottufficiali dell’Arma e dal coman-
Selis Longo, comandante del 410° Pionieri, che dispose dante del presidio, l’identificazione degli aggressori ini-
l’immediato trasporto in ospedale del carabiniere ferito. zialmente dette esito infruttuoso. L’ostacolo principale
Tra gli accorsi venne registrata anche la presenza del fu rappresentato dal fatto che era impossibile procedere
soldato inglese Biorchmann che una volta entrato nella agli interrogatori dei paracadutisti dello Squadrone F
caserma dei carabinieri, probabilmente con l’intento di “Recce” presenti a Fiesole in quanto i militari, non
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