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PAGINE DI STORIA














                                                      di PAOLO DEL GIACOMO

















                          Il quadro polItIco e gIurIdIco dell’Intervento ItalIano





            All’indomani della Seconda Guerra Mondiale l’Italia,    la sua ex colonia alla definitiva indipendenza, tramite
            neonata repubblica, si trovò ad affrontare il delicato  l’unione con il Somaliland britannico. La Carta delle
            capitolo del suo passato coloniale, cercando di metterlo  Nazioni Unite disciplina infatti l’amministrazione fi-

            a sistema con il nuovo orientamento democratico del
                                                                    duciaria nell’ambito del Cap. XII in 17 articoli, pre-
            Paese, con l’emergente divisione in blocchi del contesto  vedendo di affidare i territori in tale regime nell’ambito
            internazionale, con le aspettative di un popolo che,    di convenzioni stabilite di volta in volta tra l’O.N.U.
            pur  consapevole  del  ruolo  svolto  sotto  il  Fascismo,  e gli stati fiduciari, nell’ottica di mantenerne la pace e
                                                                    la sicurezza e di promuoverne il progresso civile, eco-
            auspicava un trattamento benevolo da parte delle Po-
            tenze vincitrici, alla luce della “cobelligeranza” assicurata  nomico e sociale, garantendo la diffusione ed il rispetto
                                                                    dei diritti umani senza differenze di sorta, onde age-
            negli  ultimi  due  anni  del  conflitto.  All’interno  del
                                                                                ̀
            paese  e  del  primo  governo  De  Gasperi  emergeva,   volarne il piu rapido accesso all’indipendenza ed al-
            infatti, una linea pressoché monolitica, trasversale a  l’accettazione nell’ambito della comunità internazionale.
            tutte  le  parti  politiche,  efficacemente  sintetizzata  Il  regime  della  Somalia  presentava  indubbiamente
            come fondata sul “desiderio di ottenere un’affermazione  delle peculiarità, poiché pur essendo “l’unico caso in

                                                                    cui il territorio sotto tutela venne affidato all’ex potenza
            di prestigio che sancisse in modo evidente l’accettazione
            dell’Italia – e del nuovo regime repubblicano – nel contesto
            internazionale; l’intenzione di conseguire un successo di-  coloniale sconfitta, l’Italia, che per di più nel 1950 non
                                                                    era  ancora  membro  dell’ONU,  come  premio  per  la  sua
            plomatico utile a fini interni; l’esigenza di contrastare  scelta atlantica, era connotato da alcune clausole speciali
            certe risorgenti tendenze scioviniste; la speranza di aprire,  rispetto  alla  disciplina  consolidata  delle  altre  ammini-
            attraverso  i  territori  africani,  sbocchi  migratori  per  le  strazioni fiduciarie, tra cui in particolare l’istituzione di
            masse  più  povere  del  paese”.  Quest’aspirazione  trovò  un Consiglio Consultivo, con un ruolo di supervisore, con
            sfogo  nel  riconoscimento  dell’Amministrazione  Fi-   sede a Mogadiscio e inizialmente composto da un rappre-
            duciaria  sulla  Somalia,  dove  l’Italia  fu  chiamata  a  sentante egiziano, uno filippino e uno colombiano, che ne
            tornare per un decennio onde preparare gradatamente     detenevano a turno la presidenza”.



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VII  17
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