Page 14 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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PAGINE DI STORIA
Il comando dell’Arma
condusse anche
Meheber Bekur, nei pressi di Mosobit, e sembrò che un’accurata azione
le trattative potessero approdare a qualcosa, ma si re-
gistrò un fallimento. È probabile che da parte dei fe-
deli al regime vi fosse un’avversione a politiche di pa- di controllo
cificazione condotte dal Regio Esercito con il
contributo dell’Arma. sui personaggi
Le trattative proseguirono e, alla presenza del Luc-
chetti e di due abuna (capi religiosi copti), Abebè italiani di spicco
Aregai – che non s’era presentato il 12 e il 27 febbraio
come convenuto – il 1° marzo firmò la fedeltà al go-
verno alla presenza del Ministro per l’Africa Italiana cui venivano
Teruzzi. Tuttavia la formula scelta dal ras non fu con-
siderata soddisfacente dall’esponente governativo che affidati ruoli
informò Mussolini, mentre Nasi ritentava di ottenere
la sottomissione.
Il comando dell’Arma condusse anche un’accurata nell’amministrazione
azione di controllo sui personaggi italiani di spicco
cui venivano affidati ruoli nell’amministrazione civile civile del territorio
del territorio, alla luce della tendenza di molti di essi
ad approfittare dell’incarico per perpetrare ruberie e
assicurarsi utilità in danno alla popolazione locale. Fu
un rapporto dell’Arma datato 26 giugno 1937 che 2.848 nazionali, cui dovevano assommarsi 9.815 colo-
accusò il Gen. Alessandro Pirzio Biroli, già coman- niali. Fra i morti nazionali, 265 gli ufficiali e 1.878
dante il corpo d’armata indigeno durante l’invasione, gli uomini di truppa. In genere il rapporto fra morti
di un “allegro governo dell’Amhara”. Del generale parlò e feriti in combattimento è di 1 a 3-4, il fatto che in
in un rapporto del 24 novembre 1937 anche l’allora questo caso risulti rovesciato conferma come fosse
Colonnello dei CC.RR. Angelo Cerica, che sarebbe diffusa la pratica dell’eliminazione dei feriti e di chi
stato Comandante Generale dal 23 luglio all’11 set- avesse ceduto le armi da parte del nemico. Ad ogni
tembre 1943, organizzò l’arresto di Mussolini dopo modo Mussolini dovette ritenere che Graziani avesse
la seduta del Gran Consiglio del fascismo del 25 passato il limite e decise di sostituirlo con Amedeo
luglio 1943 e l’8 settembre dette ordine ai carabinieri Duca d’Aosta, intellettuale raffinato, d’educazione
di restare al proprio posto. Il generale fu rimpatriato, britannica, considerato in grado di poter avviare un
non potendo Graziani accettare che chi dimostrasse processo di pacificazione. Era tuttavia troppo tardi,
scarsa moralità, non fosse neppure determinato nel oltretutto la situazione in Europa precipitò verso la
reprimere la ribellione. guerra e non vi fu il tempo per porre in essere le mi-
Per avere un’idea di quale fosse la situazione in quel sure per invertire la tendenza, e i ribelli etiopi a questo
cosiddetto periodo di pace, il riepilogo delle perdite punto avevano tutto l’interesse per intensificare le
in morti e feriti fra il 5 maggio 1936 e il 31 dicembre loro attività, consapevoli del supporto britannico. Gra-
1937 a firma del Gen. Italo Gariboldi ne indicava ziani ricevette la notizia del proprio avvicendamento
14 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VII