Page 38 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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CRONACHE DI IERI
Nel territorio
viterbese i briganti
erano sanguinari Nel territorio viterbese i briganti erano sanguinari e
violenti ma non erano mossi da motivazioni politiche,
e violenti ma non erano perlopiù spinti dalla fame e dalla carestia; erano
per la maggior parte contadini, braccianti, vagabondi,
soldati disertori o renitenti alla leva. I briganti chiede-
erano mossi da vano un “tributo”, fatto di denaro e prodotti agricoli, ai
ricchi possidenti terrieri affinché venisse mantenuta la
motivazioni politiche, tranquillità nelle proprietà. Il “tributo” non veniva elar-
gito volontariamente, ovviamente, ma frutto di minacce
e violenze. I latifondisti assoldavano i malviventi, pa-
erano perlopiù spinti gando la “Tassa sul Brigantaggio” per tenere lontane
dalle aziende agricole le bande di malfattori.
dalla fame e dalla La piaga del brigantaggio tornò alla ribalta dopo l’Unità
nazionale e nella zona del viterbese, complice la con-
formazione territoriale costituita da una folta boscaglia
carestia; erano per e corsi d’acqua, i malfattori trovarono il loro habitat.
Tra i nomi noti ci sono Domenico Tiburzi, Domenico
la maggior parte Biagini, Luciano Fioravanti, Fortunato Ansuini, Da-
miano Menichetti; quest’ultimi si resero responsabili
dell’omicidio del Brigadiere dei CC. RR. Sebastiano
contadini, braccianti, Preta, comandante della Stazione di Latera (Viterbo).
Nel pomeriggio del 3 giugno 1891, il Brigadiere a piedi
vagabondi, soldati Sebastiano Preta, Comandante della Stazione di Latera,
fu informato della presenza di due sconosciuti malfattori
disertori o renitenti nel bosco di San Magno (Comune di Gradoli). Mosse
subito dalla caserma con tre carabinieri a piedi: Cele-
stino Masetti, Domenico Argenti e Luigi Carosi, e, di-
alla leva visi in due pattuglie, stabilirono d’intesa di riunirsi, per
vie diverse, alle ore 18:00 nella località detta “Svolta di
San Magno”. I militari, qui giunti puntalmente, trova-
rono il guardiano privato Giuseppe Papi e con lui si ac-
esempio, si trovavano a Viterbo, Toscanella (Tuscania), cinsero a perlustrare il bosco. Avevano percorsi pochi
Civita Castellana, Montefiascone, Sutri, Vetralla, Va- passi quando il guardiano, che era a cavallo, udì im-
lentano, Corneto (Tarquinia), Soriano nel Cimino. provvisamente un colpo di fucile, sparato dal folto della
I Carabinieri Pontifici svolsero la loro azione con ef- macchia, e che per fortuna non colse nel segno. Il Papi
ficacia assicurando alla giustizia numerosi briganti e si gettò subito da cavallo, rispondendo al fuoco col fucile
persone dedite a commettere reati, confinandoli nelle di cui era armato e ciò ebbe l’effetto di mettere in fuga
carceri e nei vari bagni penali. L’Unità d’Italia portò due individui armati di fucile e fino allora nascosti tra i
lo scioglimento dei Carabinieri Pontifici alla fine della cespugli. I militari a loro volta iniziarono anch’essi a far
stagione rivoluzionaria del 1848. fuoco contro i fuggitivi i quali si appostarono nuova-
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