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PAGINE DI STORIA





                                      PARTICOLARE DELLA COPERTINA DEL
                                         CALENDARIO STORICO DELL’ARMA
                                                DEI CARABINIERI 1964


            della solennità e della grandiosità che costituivano il
            motivo comune delle illustrazioni militari note fino a
            quel momento. Nel suo lavoro “di getto”, quasi sempre
            tratto dal vero, nel singolare ed intimo legame intessuto
            con i soggetti ritratti, vi era la profonda umanità della
            sua arte inconfondibile ed ancora oggi insuperata. Basti
            pensare alle tavole a colori del Calendario pubblicato
            nel  1872  dall’ufficio  Documentazione  e  Propaganda
            dello Stato Maggiore dell’Esercito, agli acquerelli oggi
            esistenti presso il Museo di Castel Sant’Angelo in Roma
            e alla bella serie di cartoline, prodotta negli anni Settanta
            dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.
            Con la pubblicazione de L’illustrazione Militare Italiana
            il Cenni ottenne, da parte del Governo del Portogallo,
            il conferimento della commenda dell’Ordine Militare
            di Cristo, mentre il ministero della Guerra italiano gli
            affidò  l’incarico  di  compilare  ed  illustrare  un  Album
            della Campagna del 1859. L’opera venne edita il 29 mag-
            gio 1909 a cura dell’Ufficio Storico del Corpo di Stato
            Maggiore in Roma e stampata con la Casa Editrice E.
            Berardi & C. di Milano.
            Nel  settembre  1911,  ricevette  una  interessante  com-
            missione da parte del conte Eugenio Brunetta d’Usse-
            aux, discendente della gloriosa famiglia piemontese che
            diede  all’Esercito  ben  sette  valorosi  ufficiali,  uno  dei
            quali,  Carlo  Augusto  che,  col  grado  di  capitano,  co-  grafia, un’istantanea dell’avvenimento, nonostante il di-
            mandò uno degli squadroni che animarono la famosa       pinto fosse stato realizzato ben 52 anni dopo la campa-
            carica dei Carabinieri a Pastrengo, il 30 aprile 1848. Il  gna. Si tratta di uno dei rari casi di pittura ad olio del
            ricco proprietario del Castello di Mazzè nel Canavese,  Cenni, del quale non esistono opere famose, oltre alle
            commissionò al pittore un quadro di cm 90 per cm 125,   incisioni, agli acquerelli e ai disegni a china e a matita o
            nel quale il re Vittorio Emanuele II, il Maresciallo Con-  alle traduzioni grafiche in stampa riprodotte su album,
            robert ed il Generale Niel, unitamente ai loro rispettivi  libri  e  riviste;  fanno  parte  di  una  collezione  privata
            seguiti, dovevano essere ritratti mentre, tutti assieme il  alcuni acquerelli con studi di paesaggi.
            29  aprile  1859  assistevano,  affacciati  al  loggione  del  Nel 1893 Cenni espose alla Mostra Eucaristica di Mi-
            Castello, all’allagamento della pianura vercellese, come  lano l’acquerello Una comunione sul campo di battaglia,
            previsto dai piani della campagna di quello stesso anno.  commovente fatto storico che rappresentava il canno-
            Il risultato fu un’opera di singolare animazione e natu-  niere Demolisse ferito a morte nell’agosto del 1848, nel-
            ralezza, elementi che valsero all’artista lo speciale ap-  l’atto di ricevere il Santo Sacramento. Risale probabil-
            prezzamento del conte. Nel dipinto il Cenni ritrasse    mente al periodo giovanile un album conservato alla
            ben 150 figure, 43 delle quali in forma di ritratti. La lo-  Galleria dell’Arte Moderna di Milano, contenente il
            calità era presa dal vero, come se fosse una grande foto-  Cannoniere al pezzo, un acquerello particolarmente in-



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