Page 16 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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PAGINE DI STORIA



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            nazi-fascista. In seguito a tali accordi i carabinieri della  semiclandestinità non
            Legione si organizzarono in un vero e proprio comando
            clandestino con compiti prettamente informativi e di         fu priva di pericoli.
            assistenza. I carabinieri rimasti regolarmente in servizio
            si prodigarono per “tener desto lo spirito dell'Arma; aiutare
            moralmente e materialmente i militari bisognosi e le loro           I Carabinieri
            famiglie con particolare attenzione verso quelle dei primi
            vili e militari e a quanti ne fossero sprovvisti”. L’attività “dell’organizzazione”
            deportati in Germania o procacciare i documenti falsi a ci-

            svolta in semiclandestinità non fu priva di pericoli. I
            carabinieri  “dell’organizzazione” agirono  quotidiana-                  agirono
            mente al fianco delle forze occupanti in un clima di re-
            ciproca diffidenza. Il rischio di essere deportati o fucilati  quotidianamente
            era più che concreto.
            Intorno alla metà di ottobre si tenne a Milano, presso il
            comando  della  Divisione  Pastrengo,  un  rapporto  tra   al fianco delle forze
            tutti i colonnelli comandanti delle Legioni Territoriali
            dell’Italia Settentrionale. Durante l’incontro gli ufficiali      occupanti in un
            superiori furono edotti della nascita di nuovo organismo
            militare che avrebbe compreso l’Arma dei Carabinieri,         clima di reciproca
            la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e la
            Polizia dell’Africa Italiana. Erano le prime avvisaglie
            della  nascita  della  Guardia  Nazionale  Repubblicana.    diffidenza. Il rischio
            Nel successivo mese di novembre il progetto d’istitu-
            zione della nuova forza subì un’accelerazione. Ciò favorì   di essere deportati
            l’accrescere del sentimento di dissenso avverso tale pro-
            getto tra la quasi totalità degli ufficiali, sottufficiali e
            carabinieri di tutte le Legioni del nord. In molti pre-         o fucilati era più
            sentarono domanda di collocamento in congedo. Molte
            istanze non vennero accolte. Il comando nazi-fascista              che concreto
            con ogni mezzo tentò di non consentire ai carabinieri
            di  essere  collocati  in  congedo.  Le  vessazioni  non  ri-
            guardarono solo i militari ma furono estese anche ai    difficoltà per i carabinieri dell’organizzazione clandestina
            loro familiari.                                         di Torino. Essi furono chiamati a prestare giuramento
            La maggior parte dei carabinieri si “ritrovò arruolata”  alla Repubblica Sociale. La cerimonia fu fissata per il 9
            nella Guardia Nazionale Repubblicana senza tuttavia     febbraio.  La  notizia  dell'imposizione  del  giuramento
            desiderarlo. Il Comitato di Liberazione intravide nel   colse  di  sorpresa  ma  non  impreparati  i  militari  del-
            nuovo scenario anche un’opportunità in quanto i cara-   l’Arma. Tra gli ufficiali, i sottufficiali e i carabinieri della
            binieri rimasti al loro posto avrebbero potuto continuare  Legione si diffuse immediatamente il “fermo proposito”
            a fornire la loro preziosa collaborazione soprattutto per  di non prestarlo. Circa 3.000 carabinieri dichiararono
            ciò che riguardava l’attività informativa.              di essere pronti a passare nelle file partigiane poco prima
            Ai primi di febbraio del 1944 si prospettò una nuova    della cerimonia. Lo stesso comando della SS si mostrò



            16 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VII
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