Page 11 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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PAGINE DI STORIA
spediti potesse festeggiare “adeguatamente” la Pasqua;
si lamentava di non aver ricevuto risposte da casa; si
scusava con fratelli e sorelle se non riusciva a inviare a
tutti una cartolina; raccomandava di non spedire tele-
grammi al Comando per reclamare sue notizie. Nella
seconda Vittoriano smentiva le “bugie” in circolazione
ad Adelfia circa “presunte difficoltà” nell’andamento della
campagna d’Africa. Al contrario Vittoriano elogiava i
superiori “buoni e premurosi come padri di famiglia” da
fargli preferire la condizione di soldato a quella di civile
in Italia, a parte “l’eccesso di caldo”.
Stessa massima ricompensa al Carabiniere bergamasco
Mario Ghisleni, ferito gravemente, che morì un mese
dopo sulla nave-ospedale Gradisca, fra atroci dolori.
Anch’egli era volontario e aveva continuato a combattere
ancorché ferito alla gamba, incitando i commilitoni; la-
sciò quattro bimbi orfani. I nomi dei tre decorati con
l’oro furono assegnati alle tre palazzine della Legione
Allievi di Roma.
Fra i decorati col bronzo al valor militare il Capitano
Alfredo Serranti. Combattente della Grande Guerra,
conclusa come tenente di complemento di artiglieria
con 2 bronzi al valor militare meritati sul Sabotino
nel 1917 e sul Montello nel 1918, era transitato nel- IL CARABINIERE
l’Arma nel 1920 e assegnato alla Legione di Bologna. VITTORIANO CIMARRUSTI
Nel 1924 il trasferimento in Libia, con la promozione
a capitano nel 1931. Tornato in Italia aveva servito
nelle Legioni di Roma e Palermo, prima di andare in al settembre 1943, a Laterina in provincia di Arezzo.
Somalia con le Bande. Su richiesta del governo britannico fu processato il 13
In quanto al Tenente Colonnello Citerni, ebbe un ar- agosto 1946 dalla War Crimes Commission delle Nazioni
gento al valor militare per l’azione di direzione del Rag- Unite, perché “tra agosto 1942 e settembre del 1943, in
gruppamento. Di Scarlino in provincia di Grosseto, a violazione delle leggi e delle usanze di guerra, è stato inte-
36 anni era capitano dei CC.RR. addetto al comando ressato nel maltrattamento del Signalman n. 5110163 J.
della 46^ Divisione, e in considerazione della sua di- Harlow, Royal Signals, e di altri prigionieri di guerra”.
slocazione fu uno dei 1.012 testimoni della “Commis- Dovette trattarsi in effetti di responsabilità di nessun
sione d’inchiesta su Caporetto”. Nel primo dopoguerra conto, perché venne condannato il 20 agosto 1946 alla
venne trasferito a Napoli, da dove fu destinato a Bolo- pena simbolica di un giorno di carcere. Ove le respon-
gna, col grado di maggiore, nel febbraio 1922. Se ne sabilità fossero state reali, come accadde per altri, le
parlerà ancora durante la 2a Guerra Mondiale. Promosso sanzioni sarebbero state assai più dure, non esclusa la
colonnello, non condivise la dittatura fascista e richia- pena di morte. In questo caso il vincitore, per ovvie
mato dall’ausiliaria, a 61 anni ebbe l’incarico di coman- considerazioni politiche, doveva comunque ricevere sod-
dante del campo di prigionia PG 82, dall’agosto 1942 disfazione e vedersi riconosciuta una qualche ragione.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VII 11