Page 6 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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PAGINE DI STORIA
Il 10 marzo
L’offensiva concepita da Graziani prevedeva di muovere
verso nord con 3 colonne, agli ordini dei Generali Nasi, sbarcarono
Frusci e Agostini; questi, con la Colonna cui aveva dato
il proprio nome, avrebbe operato sulla destra. Il 16 aprile
venne ripreso il movimento e fu raggiunta Curati, ove in Somalia le
si procedette a seppellire i resti dei dubat massacrati il
10 febbraio da un’incursione etiope, quindi la marcia 4 Bande Autocarrate
proseguì e il 24 culminò nei combattimenti di Gunu
Gadu. In quest’area, rocciosa e ricca di boschi, gli Etiopi provenienti dall’Italia
al comando del degiacc Apte Micael – nel giro di un
anno – avevano realizzato efficaci fortificazioni campali
sotto la guida di consiglieri militari belgi e di Wehib e il 30 marzo
Pasha, un capace ufficiale turco che gli Italiani avevano
già affrontato durante il conflitto italo-turco in Libia, erano a Rocca
nel 1911-12.
Agostini impiegò i CC.RR. per compiere un aggira-
mento sulla destra, mentre i dubat operavano sulla sini- Littorio, oggi
stra, in riserva la Milizia. Il movimento venne intrapreso
verso le 5 e 30, con le 4 Bande suddivise in 2 scaglioni, Gaalkacyo, 250
coordinate dal Tenente Colonnello Citerni, tempora-
neamente responsabile del Raggruppamento Bande. Ave-
vano ordine di non avvicinarsi a meno di 1000 metri km. nell’interno
dalle linee nemiche, mentre si svolgeva il bombarda-
mento aereo e di artiglieria di preparazione, il cui ter-
mine era previsto per le 8 e 30. lonna si sistemava su un’altura, a circa 1 km. dalla linea
La II Banda doveva proteggere il fianco sinistro se- da attaccare, nei pressi delle artiglierie, per dominare il
guendo le Bande di dubat, per poi puntare sul torrente terreno. Si era intanto verificato un inconveniente e
Giarer. La seguiva un’aliquota comprendente I Banda, l’aliquota diretta dal Citerni, per un errore o il tradi-
metà della III e comando Raggruppamento con Citerni mento della guida indigena, in luogo di aggirare il fianco
e un gruppo di una decina di dubat. Questa doveva at- nemico si venne a trovare alle 7 a contatto con la linea
testarsi sul Giarer, onde evitare contrattacchi etiopi. La da investire, in una zona scoperta, finendo sotto il fuoco
IV Banda era col comando della Colonna Agostini, do- dell’avversario. Questo, ben nascosto nella boscaglia,
veva rimanere sugli automezzi, in riserva unitamente riuscì ad incendiare l’automezzo di testa con alcune
alla coorte delle Milizia Forestale. raffiche. Ai carabinieri non rimase che appiedare e at-
Alle prime luci dell’alba il Raggruppamento dubat del tendere sotto il fuoco, evitando di sprecare munizioni.
Tenente Colonnello Bechis avanzò e si portò sulla si- Non può non sottolinearsi l’imprudenza del Generale
nistra del dispositivo, fiancheggiato ancora più a sinistra Agostini, che meglio avrebbe fatto se avesse eseguito
dalla II Banda che doveva sbarrare le provenienze da accurata ricognizione del terreno con delle pattuglie,
Hamanlei. L’aliquota con il Citerni seguì la II Banda anziché affidarsi a elementi locali di affidabilità da ve-
fino a dove il Bechis aveva lasciato una pattuglia per rificare, ma il Citerni ebbe le sue responsabilità avendo
fare da riferimento, poi si spiegò sulla destra. La riserva agito allo stesso modo. Alle 8 riprese il bombardamento
seguiva in attesa di ordini, mentre il comando della Co- aereo e delle artiglierie, che si rivelò di scarsa efficacia,
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