Page 15 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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PAGINE DI STORIA















                                                      di GIOVANNI SALIERNO














             N              ell’estate del 1943 prestavano servizio  La caserma del Reggimento Nizza Cavalleria (reparto
                            presso la Legione Carabinieri di To-
                                                                    preposto insieme all’Arma dei Carabinieri e alla Regia
                            rino circa 4.000 uomini suddivisi tra
                                                                    Guardia di Finanza al mantenimento dell’ordine pub-
                            ufficiali, sottufficiali e carabinieri. Nella
                                                                    blico), venne invasa dai nazisti. Tutti gli Ufficiali e i
            N tarda mattinata dell’8 settembre, come                Dragoni presenti in sede furono catturati e deportati in
            in ogni angolo d’Italia, anche all’ombra della Mole An-  Germania. Al citato episodio seguì l’assalto alle Stazioni
            tonelliana iniziò a diffondersi la notizia dell’Armistizio  dell'Arma di Cuorgnè, Castellamonte e Ronco Cana-
            che trovò conferma, poche ore dopo, nel proclama del    vese. Tutti i carabinieri di quei comandi furono catturati.
            Maresciallo d’Italia Badoglio. D’innanzi alla nuova si-  Tali episodi contribuirono ad ingenerare forte sconforto
            tuazione  il  Colonnello  Luigi  Scognamiglio,  Coman-  tra i carabinieri della Legione. In molti militari subentrò
            dante della Legione, ordinò una riunione segreta alla   la paura di un imminente internamento in Germania.
            quale parteciparono tutti gli Ufficiali in servizio presso  Un discreto numero di carabinieri si svincolò e riuscì
            il capoluogo. Lo scopo dell’incontro era quello di deci-  ad aggregarsi alle prime bande partigiane. Il Colonnello
            dere quale atteggiamento dovesse assumere l’Arma din-   Scognamiglio diede ordine ai suoi più vicini collabora-
            nanzi alla nuova situazione. Il rapporto si concluse con  tori affinché fossero presi contatti con gli esponenti del
            l’approvazione di un ordine categorico: “l’Arma rimane  Comitato di Liberazione locale formatosi in quei giorni.
            intatta al proprio posto per svolgere quell'opera di premurosa  Il 22 settembre, il Colonnello Borla e il fratello Co-
            assistenza alla popolazione”; come riportò nel rapporto  stantino, che ricopriva il grado di Maggiore, incontra-
            segreto lo stesso Comandante Scognamiglio. I comandi    rono i responsabili del Comitato in una sede segreta.
            territoriali dipendenti dalla Legione, salvo alcuni casi  Nella  circostanza  il  Generale  Alessandro Trabucchi,
            isolati dove si verificarono sbandamenti forzati, recepi-  Comandante del Comando Militare Regione Piemonte,
            rono in pieno gli ordini e compatti rimasero fermi al   ed il Generale Perotti, eminente membro del Comitato
            loro posto. Tale scelta fu apprezzata dalla popolazione,  locale, espressero “calorose esortazioni” affinché l’Arma
            dalle autorità e dai funzionari delle varie amministra-  non si dissolvesse e rimanesse “unita e intatta” al proprio
            zioni. Nei giorni successivi la situazione peggiorò dra-  posto. L’Arma sin dall’inizio della Guerra di Liberazione
            sticamente. Il 10 settembre, alcuni reparti delle SS oc-  rappresentò, per il Comitato di Liberazione locale, uno
            cuparono totalmente la città. Due giorni dopo fu chiaro  “strumento indispensabile” sul quale fare affidamento per
            a tutti quanto la nuova realtà fosse precaria e instabile.  il mantenimento dell’ordine pubblico all’atto del crollo



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VII  15
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