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A PROPOSITO DI...
Nel primo decennio del XVIII sec. le Guardie del
Corpo arricchirono le uniformi: alla spalla destra fu-
rono aggiunte lenze di gallone e filo argentato, e altro
gallone argentato adornava giustacorpo e bandoliera.
Il mantello era rosso, ampio con colletto rivoltato, pel-
legrina e paramani gallonati d’argento.
Il 27 settembre 1710 Vittorio Amedeo II soppresse 3^
e 4^ compagnia Guardie del Corpo e ridimensionò gli
organici delle due rimanenti, portandole a 60 uomini
compresi i sottufficiali, chiamando a farne parte il per-
sonale più valido per doti fisiche e morali. Erano con-
siderate l’élite della cavalleria, la nascita nobile era
tassativa per gli ufficiali. La 1^ compagnia era deno-
minata gentiluomini arcieri e composta da savoiardi, la
seconda da piemontesi. In seguito alla pace di Utrecht
del 1713, che concluse la guerra di Successione Spagnola,
Vittorio Amedeo II ottenne il titolo di re e la Sicilia,
e ricostituì la 3^ cp. Guardie del Corpo con siciliani e
piemontesi. Dopo la cessione della Sicilia all’Austria
e l’assegnazione a Vittorio Amedeo II della Sardegna,
nel 1720, la 3^ ebbe altro personale piemontese. Due
anni più tardi fu istituita la compagnia Alabardieri del
viceré di Sardegna, dotata di giubbe rosse, e le Guardie
del Corpo ebbero giustacorpo chiuso, calze e mantello
color rosso scarlatto, poi veste azzurra, stivaloni, tri-
corno guarnito d'oro, galloni d’argento. Distintivo spe-
ciale del corpo era la bandoliera di velluto azzurro
gallonata in oro con piastre d’ottone, e si aggiunsero
finiture d’oro al giustacorpo con alamari di seta blu a
frange d’argento e bottoni di rame dorato. Negli anni
successivi si susseguirono modifiche, occorrerebbe ben
UNIFORME DELLE GUARDIE CON ALAMARI (1710)
altro spazio per illustrarle, ma rosso, gallonature e ala-
Francia e poi all’Austria, prese una piega sfavorevole mari in oro e argento rimasero i segni di distinzione
e i franco-spagnoli giunsero ad assediare, nella pri- dei reparti di fiducia del sovrano.
mavera del 1706, Torino, difesa anche dalle Guardie Con l’abdicazione di Vittorio Amedeo II, nel 1730 salì
del Corpo. al trono Carlo Emanuele II che regnò per 43 anni e
Il duca aveva abbandonato la città, ma giunti i rinforzi dedicò molta cura alle cose militari. Il Piemonte venne
degli stati della Lega al comando del cugino principe coinvolto nelle guerre di Successione Polacca (1733-1739)
Eugenio di Savoia, il 7 settembre 1706 mosse all'at- e Austriaca (1740-1748), e le Guardie del Corpo segui-
tacco. Il campo trincerato francese fu travolto dall'im- rono il re, fornendo ripetute prove di fedeltà. Ogni qual-
petuosa carica delle truppe alleate con alla testa le volta il re si muoveva veniva scortato da un distaccamento
Guardie del Corpo, che ottennero come trofeo i timballi di guerra composto da 30 Guardie: 4 lo precedevano, il
conquistati. Quella giornata segnò la liberazione della comandante camminava al suo fianco, il resto del drap-
città e l'inizio del tracollo francese. pello chiudeva la marcia. Le Guardie del Corpo riceve-
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VI 47