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CRONACHE DI IERI
Nella concitazione generale Giovannina Rivera, gio-
vane nipote dell’ammalato, con coraggio, si lanciava
all’interno della stanza e, caricandosi sulle spalle l’an-
ziano congiunto, riusciva a portarlo in salvo. Diffusasi
la notizia del disastro, accorrevano il Maresciallo dei
Carabinieri Reali Giuseppe Pilaia, i Brigadieri Gen-
naro Ventarola e Angelo Paravano e il Carabiniere
Clodomiro Cassanelli. I bravi e solerti militari si por-
tavano prontamente a valle dell’abitato e, coadiuvati
da guardie municipali e campestri, tentavano di trarre
in salvo dalle macerie qualche eventuale superstite.
Il sindaco di Acerenza, cav. Pasquale Panni, ne dava
comunicazione immediata al Prefetto Francesco
Maggiotti il quale chiedeva, a sua volta, conferma al
Pretore del Mandamento, Vincenzo Sandulli. Questi,
telegraficamente, confermava la gravità della situa-
zione indicando presumibilmente anche il numero di
vittime rimaste sotto le macerie. Il Prefetto, quindi,
faceva partire nella notte per Acerenza il Maggiore
dei Carabinieri Umberto Franciosini, con sette Cara-
binieri e un drappello di ventisette soldati dell’81°
Reggimento Fanteria, con il Capitano Francesco
Pucci e il Sottotenente Vittorio Satriani. Giunto in
Acerenza alle prime luci dell’alba, in un contesto
emotivamente difficile per gli episodi dolorosi e stra-
IL MAGGIORE UMBERTO FRANCIOSINI
zianti, il Maggiore Franciosini assumeva il comando
delle operazioni, coadiuvato dall’ingegnere del Genio
Civile, cav. Michele Romaniello. In questa città, per solidarietà verso i danneggiati di
Il disseppellimento delle vittime, iniziato la mattina Acerenza, si organizzava una raccolta di offerte, attra-
dal 15 maggio, terminava la sera del 4 giugno, con il verso la costituzione di 5 gruppi o sezioni, uno per
ritrovamento dei cadaveri di Bochicchio Antonio e ogni quartiere di Potenza. Il Maggiore Franciosini
di Pietrapertosa Diomede, gli ultimi due delle 17 non si sottraeva a questa iniziativa benefica e veniva
vittime del disastro. inserito nella seconda sezione presieduta dal Presi-
Il Maggiore Franciosini, pisano di Castelfranco di dente dal Tribunale di Potenza, cav. Russo.
Sotto, espletate le operazioni, rientrava a Potenza Nel periodo di permanenza in Acerenza, il Maggiore
dove riprendeva il Comando della Divisione dei Franciosini dava prova di equilibrio e saggezza, e tale
Carabinieri Reali. comportamento veniva segnalato al Ministero degli
42 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VI