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PAGINE DI STORIA
IL 23 APRILE 1850
GLI FU ASSEGNATO
tallici per lato, spalline di sca- Brigata che agiva sulla destra
glia metallica, paramani diritti IL COMANDO sardo-piemontese – opera-
e colletto in rosso con filetta- rono nei dintorni di Mantova
tura turchina. Aveva vita di- e all’alba del 19 erano in avan-
DEL REGGIMENTO
ritta e falde con risvolti. La guardia, con un reparto di ar-
filettatura al giro vita e la fo- tiglieria a cavallo e Nizza
dera dei risvolti alle falde CAVALLEGGERI Cavalleria, per tentare di
erano giallo cupo dal 1831 al prendere alle spalle il nemico
1838, per poi diventare di co- che occupava gli avamposti
DI SARDEGNA
lore scarlatto. Il pantalone era delle Grazie e di Rivalta, que-
turchino e lungo, con le bande sti tuttavia riuscì a ripiegare in
doppie di colore rosso. Quello da fatica di colore bigio tempo. A S. Lucia il 6 maggio nuovi combattimenti, in
aveva una sola banda turchina con 14 bottoni d’osso, cui ebbe modo di svolgere un ruolo secondario anche
cuciti a distanza regolare, eliminati per economia nel Aosta Cavalleria. Mosse sulla strada che da Villafranca
1841, in estate si usavano capi di tela bianca. porta a Verona, verso il piccolo centro che dette il nome
Due bandoliere erano appese alla spalla sinistra: una allo scontro, e guidato dal proprio Colonnello Angelo
per la giberna, l’altra – detta rangona – per il moschetto Bongiovanni conte di Castelborgo condusse un aggi-
da cavalleria cal. 17,1 mm. a canna liscia. Fino al 1836 ramento, incurante del tiro dell’artiglieria e contri-
l’armamento era quello stabilito dal Regio Viglietto del buendo a tranquillizzare alcuni reparti appiedati che
29 agosto 1831: soldati, appuntati e brigadieri ave- stavano ripiegando disordinatamente.
vano moschetto, pistola – anch’essa a canna liscia e in Al termine, mentre calava la notte, l’Aosta – sempre
cal. 17,1 mm. – e sciabola, tutte mod. 1829. Furieri, operando con Nizza Cavalleria – dovette proteggere
brigadieri maggiori, veterinari e trombettieri dei vari il ripiegamento del I Corpo, impegnato in una tipica
gradi avevano solo sciabola e pistola. Tutte le armi fu- azione delle unità montate.
rono modificate nel 1833 e nel 1836 fu istituito in Seguì poi una nuova battaglia a Goito, il 30 maggio, e
ogni reggimento di cavalleria lo sqd. lancieri che ebbe in avanguardia troviamo l’Aosta Cavalleria. I suoi cava-
la lancia Mod. 1836 lunga m. 2,95, pistola e sciabola. lieri avanzarono in perlustrazione per squadroni verso
La banderuola della lancia, prima scarlatta con piccola Sacca, ebbero scontri con Ulani nemici e si tennero
croce bianca, divenne in seguito turchina. La gual- sulla destra della strada per Goito. Nonostante le in-
drappa era turchina con bordo rosso e cifre reali rica- formazioni fornite da questa unità in esplorazione circa
mate all’angolo posteriore. le presenze nemiche, il comando dell’Armata non agì
Con Aosta il Maggiore Massidda partecipò alla 1a con la dovuta accortezza. Ad ogni modo in questa oc-
Guerra d’Indipendenza, e poco prima di entrare in casione gli austriaci non si coordinarono a sufficienza
campagna tutto il reggimento era stato dotato di lancia, e furono sconfitti. Aosta Cavalleria al termine della
come gli altri reparti della cavalleria sarda. giornata aveva eseguito 4 cariche con 2° e 3° squadrone,
L’8 aprile anche i cavalieri di Aosta fecero la loro parte e quindi con un altro squadrone dette man forte per
al ponte di Goito, in avanguardia, entrando nell’abi- rastrellare e piegare le residue resistenze nemiche.
tato e caricando alle spalle gli avversari che difende- Si giunse infine all’amara giornata del 20 luglio, a Cu-
vano il ponte sul Mincio. stoza. Aosta Cavalleria – con 3 squadroni – operò in di-
Il 18 aprile i cavalieri di Aosta – facevano parte della 1^ rezione di Sommacampagna, proteggendo il fianco dello
26 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VI