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PAGINE DI STORIA
Massidda non
proveniva
U n posto singolare merita nella e fino al grado di
dall’aristocrazia,
storia dell’Arma il primo co-
mandante generale sardo, An-
tonio Martino Massidda nato
a Sassari nel 1804. Oltre a tale
invidiabile record, va sottoli-
neata una serie di primati de- colonnello aveva
cisamente degni di nota.
Proveniva innanzi tutto dalla categoria dei sottufficiali, servito, con onore
avendo servito nell’Artiglieria Reale dell’Armata Sarda,
a Novara, nel 1821, alla verde età di 17 anni. Non pro- e ottimi risultati,
veniva inoltre dall’aristocrazia, e fino al grado di colon-
nello aveva servito, con onore e ottimi risultati,
brevemente in fanteria, inizialmente, quindi per lungo brevemente in
tempo nella cavalleria.
marzo 1822 ebbe la nomina a sottotenente di fanteria, fanteria, inizialmente,
Oltretutto i suoi esordi furono stentati, atteso che il 12
transitò in cavalleria come sottotenente soprannumerario
solo il 6 febbraio 1824, ottenendo il titolo di sottote- quindi per lungo
nente effettivo il 5 febbraio 1827. Come tenente, final-
mente, venne assegnato a Nizza Cavalleria il 19 gennaio tempo nella
1829 secondo quanto indicato dal “Dizionario Biogra-
fico dell’Armata Sarda” redatto dal Prof. Virgilio Ilari. cavalleria
Peraltro le fonti commettono confusione, in quanto il
reparto era denominato ancora Cavalleggeri di Piemonte.
Modificherà il proprio nominativo in “Nizza” a seguito
dello scioglimento decretato nel 1832 per via del coin- menti in seguito a quanto stabilito nel Congresso di
volgimento di numerosi ufficiali e personale nei moti Vienna, Carlo Felice ordinò a Carlo Alberto di revocare
mazziniani del 1831. la concessione e raggiungerlo a Novara ove, con le truppe
È appena il caso di sottolineare che il reggimento era rimaste fedeli e l’aiuto dell’Austria, la rivolta venne sof-
stato già parzialmente coinvolto in altro episodio assai focata nel sangue. A causa dei moti vennero sciolti i re-
controverso in seguito ai moti costituzionalisti del 1821, parti compromessi con i liberali, fra i quali la 3ª divisione
organizzati dalla Carboneria e capeggiati da Santorre di del rgt. Cavalleggeri di Piemonte. Può pertanto ragione-
Santarosa. Quando scoppiò la rivolta l’anziano Vittorio volmente ipotizzarsi che – da un canto – il Massidda si
Emanuele I abdicò per non dover concedere la costitu- dovette mantenere fedele al re, dall’altro che fosse con-
zione, il successore Carlo Felice si trovava temporanea- siderato sufficientemente affidabile da poter permanere
mente all’estero, e il reggente Carlo Alberto di in un reparto ripetutamente sensibile alle sirene carbo-
Savoia-Carignano accordò quanto invocato dai rivoltosi. nare, mazziniane e repubblicane.
Di inclinazione reazionaria, e temendo che l’Austria ne Anche qui comunque la progressione in carriera fu assai
avrebbe potuto profittare per entrare nei suoi possedi- lenta, visto che il 20 marzo 1836 ebbe il grado di 1° te-
24 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VI