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PAGINE DI STORIA






                               UNA BELLA IMMAGINE DI BERNARDINO MORELLI
                              DI POPOLO IN UNIFORME DA MAGGIOR GENERALE




            il 24 marzo precedente. Va detto che il giorno del ma-
            trimonio Morata aveva 50 anni e la moglie 23. Maria
            Adele era figlia del Generale Angelo Bernardino Mo-
            relli di Popolo, nell’Arma ricordato perché comandante
            del 3° Squadrone Carabinieri Reali alla carica di Pa-
            strengo del 30 luglio 1848. In occasione del matrimonio,
            gli ufficiali della sua Legione gli offrirono in dono un
            prezioso centro tavola in argento finemente lavorato; la
            dedica riportava: “Augurio di domestiche gioje”. Il cognato
            invece dedicò alla coppia un sonetto. Nella società del
            tempo, il piacere e la necessità di ricordare degnamente
            un momento importante nella vita di una coppia, come
            la celebrazione del matrimonio, era rappresentato attra-
            verso opere di questo tipo.
            Alessandro Morata rimase a Milano per cinque anni
            sino al collocamento a riposo “per ragione d’età” col
            grado di maggiore generale (r.d. 15 aprile 1870). È im-
            portante segnalare il giudizio che espresse il Luogote-
            nente Generale Cesare Francesco Ricotti Magnani, in
            qualità di comandante della divisione militare di Milano,
            qualche giorno prima (31 marzo 1870) del collocamento
            a riposo di Morata: “Deferente alle Leggi dello Stato è
            sempre calmo, ma energico e determinato all’occorrenza. Lo
            ritengo un ottimo Comandante di Legione ben meritevole
            dell’avanzamento al grado di Maggior Generale”. Si con-
            sideri anche che la promozione al grado superiore non
            rappresentava un riconoscimento formale, ma era con-
            cessa dopo ponderata valutazione poiché si riteneva che,
            in caso di guerra, tali ufficiali potessero essere richiamati
            in servizio e posti al comando di brigate di Fanteria per
            la conduzione delle operazioni militari. Dunque anche
            se oramai avanti d’età, si richiedeva a questi uomini di
            dimostrarsi davvero capaci di dirigere un’unità elemen-
            tare con i servizi al seguito. E ciò, dai vertici dell’Esercito
            non era ritenuto affatto scontato tanto che molti colon-
            nelli di tutte le Armi dell’Esercito non riuscirono ad ot-
            tenere  l’agognata  promozione  in  occasione  della
            cessazione dal servizio attivo.
            Nel 1871, rientrato a Castagnole delle Lanze con il suo
            congedo, poté dedicarsi alla famiglia e alla gestione della



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VI  31
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