Page 11 - HTML
P. 11
PAGINE DI STORIA
magari per una intera notte, in attesa di essere valutati. Una delle stringenti
Quindi una delle stringenti raccomandazioni fu che le
red boxes alla fine dell’orario d’ufficio dovessero essere
lasciate assolutamente vuote e non divenire depositi raccomandazioni fu
temporanei di carte. I documenti di particolare impor-
tanza dovevano essere sempre custoditi in una cassa- che le red boxesalla
forte principale, con chiave e combinazione, da mettere
nella stanza dell’Ambasciatore o in quella della Cancel-
leria che non lasciava a desiderare, scriveva Vivian... fine dell’orario
peccato che gli italiani si approvvigionassero di docu-
menti sensibili proprio da quella della Cancelleria in un d’ufficio dovessero
primo tempo e poi da quella dell’Ambasciatore (ritenuta
la più sicura), di cui avevano copia delle chiavi e, evi-
dentemente, della combinazione. Anche se non è docu- essere lasciate
mentato, ma è molto probabile che nel 1937 Talamo già
avesse la disponibilità di quella della Cancelleria. In se- assolutamente vuote
guito, testimoniarono i suoi collaboratori, erano state
acquisite anche quelle della piccola cassaforte nella e non divenire
stanza del Capo Missione.
Per quanto riguardava le red boxes, inoltre, Vivian sta-
bilì nelle sue raccomandazioni, che non potevano es- depositi temporanei
sere usate dal consigliere commerciale o dall’addetto
stampa: meglio restringerne l’uso al consigliere poli- di carte.
tico e al Capo Missione.
Questi duplicati di chiavi, prima dell’8 settembre, fu-
rono nascosti sottoterra e lì rimasero fino alla fine del I documenti di
conflitto, quando, dissotterrati da chi aveva provveduto,
furono resi ai legittimi proprietari, anche se non più uti- particolare
lizzabili. In quei nascondigli sottoterra vi erano anche
chiavi di altre legazioni straniere.
Altro problema era costituito dalla presenza di telefoni importanza
dove si codificavano e decodificano i dispacci segreti.
Ebbene, secondo Vivian, in quei locali non vi dovevano dovevano essere
essere apparecchi telefonici che potevano contenere
delle microspie atte a registrare le conversazioni nella sempre custoditi in
stanza. Le possibilità di fughe di notizie in questo caso
erano altissime... lo sapevano bene gli inglesi che usa-
vano proprio questo metodo a Malta contro gli italiani: una cassaforte
già dal 1930 il Console italiano Guglielmo Silenzi era
successore, il marchese Ferrante. E spesso soprattutto il principale, con chiave
sotto il controllo dell’intelligence inglese e così il suo
Console Ferrante dettava egli stesso al segretario la
chiave di codificazione del messaggio segreto in par- e combinazione
tenza, svelando quindi almeno in parte codici agli ‘ascol-
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VI 11