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PAGINE DI STORIA
Non sapeva ancora che anche questa
sede era già sotto il mirino dell’at-
tento capo del controspionaggio ro-
mano. Per quanto quella Ambasciata
non trattasse affari politici impor-
tanti, pur tuttavia riceveva in copia
dal Foreign Office molti dispacci e te-
legrammi e deteneva dei cifrari, che
appunto furono poi sottratti, come
sopra ricordato, da Livio Moratti.
Anche in questa Ambasciata Vivian
propose un piccolo tranello: fece la-
sciare una delle red boxes accidental-
mente aperta su una scrivania con
dentro alcuni documenti e un mazzo
di chiavi che dava accesso all’edificio
e agli armadi di acciaio e legno lì pre-
senti, ma non le chiavi della cassa-
forte... al mattino si accorsero che
qualcuno aveva fatto un rapido pas-
saggio ricognitivo. Si imponeva un
cambio di sede e infatti qualche
tempo dopo l’Ambasciata si trasferì
all’interno del Vaticano, divenendo a
sua volta un centro di controspionag-
gio britannico, con a capo proprio Sir
Darcy d’Osborne. Sembra che gli ita-
liani siano venuti a saperlo solamente
quando ripresero le relazioni diplo-
matiche tra Londra e Roma.
IL PALAZZO SEDE DELL’AMBASCIATA BRITANNICA IN VIA XX SETTEMBRE
Sir Drummond commentò accurata-
mente le raccomandazioni di Vivian...
Su pressioni di Drummond e su invito dello stesso nel maggio 1937, avendo ricevuto il rapporto in copia
Ambasciatore presso la Santa Sede, Sir Darcy il 15 marzo. Per i domestici, se si dovevano fare dei
D’Osborne, Vivian si recò anche presso quella lega- cambiamenti, era d’accordo che bisognasse mandare
zione, nella notte dell’11 febbraio. Nel suo rapporto personale da Londra. Poiché sarebbe occorso tempo,
scrisse che la sede formava la parte centrale di una pro- chiedeva comunque una rapida sostituzione di Picton,
prietà della Guardia di Finanza a branch of Italian Mi- sul quale, a suo dire, non gravava alcun sospetto, ma il
litary Forces e quindi, volendo, la sede poteva sembrare soggetto non era assolutamente adatto al ruolo che ri-
sicura, sempre che... e infatti non lo era... Di notte nes- copriva. Scriveva anche che Picton avrebbe potuto es-
suno si trovava nei locali e il luogo non sembrava pro- sere sostituito da qualcuno della Polizia egiziana,
prio adatto a una rappresentanza diplomatica perché molti di questi parlavano un buon italiano. Un
potenzialmente nemica, anche se riteneva che non vi energico tratto di matita blu sottolinea la
fossero stivati documenti particolarmente interessanti. richiesta...senza commenti.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VI 13