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PAGINE DI STORIA
La faccenda era cendo leva con tutti i mezzi possibili sul personale
d’Ambasciata, soprattutto su quello nativo del territorio.
sicuramente molto Per l’Italia (ma anche per Berlino), questo poteva ri-
guardare soprattutto personale impiegato localmente di
cittadinanza italiana, il che poteva agevolare la penetra-
imbarazzante. zione sia con corruzione in danaro sia con pressioni po-
litiche e ricatti polizieschi da parte delle autorità
Il rapporto sulle italiane. Avrebbero anche approfittato delle falle di si-
curezza dei locali diplomatici, quali potevano essere ina-
indagini esperite deguatezza delle misure di controllo o utilizzo di chiavi
senza particolare attenzione, anche semplicemente chie-
dendo a un domestico di portarle a qualcuno in un altro
non era arrivato ufficio... leggerezze delle quali non si rendevano conto
gli stessi funzionari. In effetti copia delle chiavi della
nelle mani cassaforte dell’Ambasciatore, quando questa fu instal-
lata, andarono in mano al controspionaggio romano di-
retto da Manfredi Talamo. Inoltre se dal 1925 si
dell’Ambasciatore e avevano prove che vi era stata qualche fuga di notizie,
era chiaro che almeno un traditore era annidato in quei
in realtà non sarebbe locali, più d’uno in realtà.
Vivian aveva delle idee molto chiare, già prima di arri-
vare, circa possibili soluzioni. E aveva visto giusto. Era
mai potuto arrivare... divenuto ormai un professionista del settore che sapeva
riconoscere i problemi, intuire la situazione esatta, pur
visto che al Centro non avendo riscontri diretti. Almeno così avvenne alla
stesura del rapporto del 1937.
controspionaggio di Nella prima circostanziata parte del documento, forse
la più interessante per noi italiani, vi è l’analisi del per-
sonale domestico in servizio in quell’anno, compresi pe-
Roma, diretto dal riodi precedenti. Ecco l’elenco dei servitori di
Cancelleria, tra i quali troviamo nomi ormai noti, se-
1933 dal Maggiore gnalati durante gli studi fatti sull’opera di penetrazione
della squadra ‘P’, ‘prelevamento’ di Talamo, e pubblicati
anche su questo Notiziario Storico (vedi Notiziario
Manfredi Talamo, Storico N. 6 Anno II, pag. 44).
Per iniziare, quattro furono dunque i domestici messi
sapevano benissimo sotto osservazione da Vivian: Picton e Arthur Clarke,
di cittadinanza britannica, appartenenti alla comunità
inglese di Roma, assunti localmente. Vi erano poi gli
chi potesse essere italiani S. (per Secondo) Costantini e Borelli (come in-
dicati nel rapporto): il primo in effetti ben noto alla
l’autore del furtarello squadra ‘P’.
Andiamo con ordine, lo stesso del rapporto Vivian.
Picton, capo dei domestici di Cancelleria, sebbene
6 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VI