Page 54 - Notiziario2021-2
P. 54

CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA






                    CAVALLO DI BATTAGLIA




               Nel  linguaggio  comune,  spesso  si  sente  parlare
                                                                    ciso movimento della sciabola, viene “propagato” alla
               del cavallo di battaglia, quando si vuole sottolineare
                                                                    truppa per mezzo di un trombetto che incalza al suo
               un determinato ambito in cui una persona riesce
                                                                    fianco. Poco distante l’alfiere, pronto a difendere il pre-
               meglio  a  mostrare  le  sue  doti.  L’espressione  ha
                                                                    zioso vessillo e a ricordare a tutti i cavalieri che lo se-
               chiaramente origini nel mondo militare e, in par-
                                                                    guono il valore e gli ideali per i quali si combatte.
               ticolare, nel al periodo Medioevo, quando il cavallo
                                                                    Il tema della battaglia è sviluppato anche in una colle-
               di battaglia era quello meglio difeso, parzialmente
                                                                    zione di opere del Museo Storico di provenienza Afri-
               coperto  da  un'armatura  che  i  cavalieri  usavano
                                                                    cana. In due batik abissini, eseguiti da autore ignoto nel
               per la guerra. Era di solito il più robusto e quello
                                                                    1906 e donati al Museo Storico dal Generale Cesare
               più attentamente addestrato, godeva di trattamenti
                                                                    Cantù nel 1935, sorprende la particolare rigidità dei ca-
               e alimentazione privilegiati. Era, quindi, un cavallo
                                                                    valli. È evidente che lo schema pittorico proposto sia
               scelto tra tutti gli altri e che, con maggiore pro-
                                                                    espressione di uno stile preciso, emblematico di quel-
               babilità, avrebbe agevolato la vittoria.
                                                                    l’area geografica, più che di un’apparente elementarità

            negli anni Settanta del Novecento, su richiesta dell’al-
                                                                              PARTICOLARE DI SINTESIS, CALCHI IN GESSO DI ANTONIO BERTI
            lora Capo di Stato Maggiore dell’Arma, Generale Ar-
            naldo  Ferrara  che,  divenuto  molti  anni  dopo,
            Consulente Storico del Museo, decise di assemblare in
            un’opera che fosse rievocativa della carica di Pastrengo,
            a cui diede il nome Sintesis. La composizione che ha
            trovato forma nei calchi in gesso del Berti, richiamava,
            nel percorso espositivo ideato dallo stesso Consulente,
            l’argomento perfettamente sviluppato in una sala del
            Museo,  interamente  dedicata  all’importante  fatto
            d’arme. In Sintesis le figure sembrano sospese, ignare del
            peso della loro materia, si lanciano al galoppo contro il
            nemico che, nell’elegante allestimento di Ferrara, era
            rappresentato nella grande riproduzione di un’antica
            stampa posta a sfondo delle figure collocate in un ap-
            posito ed elegante mobile in legno di rovere e cristallo.
            Seppur realizzate col gesso, materiale sicuramente meno
            nobile del bronzo, le figure plasmate dal Berti sono ca-
            riche di un fascino unico, espresso dal galoppo dei ca-
            valli  il  cui  crine,  modulato  con  un  manierismo
            contenuto, rende tutta la voluttuosità, l’energia e l’im-
            peto della cavalcata. Elegantissime le figure dei cavalieri
            in sella, cui fa da capofila un ufficiale in groppa ad un
            agile purosangue che si erge sulle zampe posteriori.
            L’ordine della “carica”, impartito dall’ufficiale col pre-



            54 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VI
   49   50   51   52   53   54   55   56   57   58   59