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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
CAVALLO DI BATTAGLIA
Nel linguaggio comune, spesso si sente parlare
ciso movimento della sciabola, viene “propagato” alla
del cavallo di battaglia, quando si vuole sottolineare
truppa per mezzo di un trombetto che incalza al suo
un determinato ambito in cui una persona riesce
fianco. Poco distante l’alfiere, pronto a difendere il pre-
meglio a mostrare le sue doti. L’espressione ha
zioso vessillo e a ricordare a tutti i cavalieri che lo se-
chiaramente origini nel mondo militare e, in par-
guono il valore e gli ideali per i quali si combatte.
ticolare, nel al periodo Medioevo, quando il cavallo
Il tema della battaglia è sviluppato anche in una colle-
di battaglia era quello meglio difeso, parzialmente
zione di opere del Museo Storico di provenienza Afri-
coperto da un'armatura che i cavalieri usavano
cana. In due batik abissini, eseguiti da autore ignoto nel
per la guerra. Era di solito il più robusto e quello
1906 e donati al Museo Storico dal Generale Cesare
più attentamente addestrato, godeva di trattamenti
Cantù nel 1935, sorprende la particolare rigidità dei ca-
e alimentazione privilegiati. Era, quindi, un cavallo
valli. È evidente che lo schema pittorico proposto sia
scelto tra tutti gli altri e che, con maggiore pro-
espressione di uno stile preciso, emblematico di quel-
babilità, avrebbe agevolato la vittoria.
l’area geografica, più che di un’apparente elementarità
negli anni Settanta del Novecento, su richiesta dell’al-
PARTICOLARE DI SINTESIS, CALCHI IN GESSO DI ANTONIO BERTI
lora Capo di Stato Maggiore dell’Arma, Generale Ar-
naldo Ferrara che, divenuto molti anni dopo,
Consulente Storico del Museo, decise di assemblare in
un’opera che fosse rievocativa della carica di Pastrengo,
a cui diede il nome Sintesis. La composizione che ha
trovato forma nei calchi in gesso del Berti, richiamava,
nel percorso espositivo ideato dallo stesso Consulente,
l’argomento perfettamente sviluppato in una sala del
Museo, interamente dedicata all’importante fatto
d’arme. In Sintesis le figure sembrano sospese, ignare del
peso della loro materia, si lanciano al galoppo contro il
nemico che, nell’elegante allestimento di Ferrara, era
rappresentato nella grande riproduzione di un’antica
stampa posta a sfondo delle figure collocate in un ap-
posito ed elegante mobile in legno di rovere e cristallo.
Seppur realizzate col gesso, materiale sicuramente meno
nobile del bronzo, le figure plasmate dal Berti sono ca-
riche di un fascino unico, espresso dal galoppo dei ca-
valli il cui crine, modulato con un manierismo
contenuto, rende tutta la voluttuosità, l’energia e l’im-
peto della cavalcata. Elegantissime le figure dei cavalieri
in sella, cui fa da capofila un ufficiale in groppa ad un
agile purosangue che si erge sulle zampe posteriori.
L’ordine della “carica”, impartito dall’ufficiale col pre-
54 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VI