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A PROPOSITO DI...













            tini non erano bellissimi sotto un punto di vista di tec-  scelte – indossate dai granatieri della fanteria di linea e
            nica grafica, il tratto rivela a volte fretta nell’esecuzione  dai carabinieri della fanteria leggera – sottolineando che
            e conseguente minore cura del dettaglio – indotte dalla  anche nei dettagli dell’uniforme si volle conferire un
            necessità di consegnare all’editore e, magari, sbarcare il  particolare status al neonato Corpo dei Carabinieri Reali.
            lunario –, ma ciò che più conta è lo spazio dedicato ai  Più tardi, nel ’67, questo disegnatore inserì un carabi-
            carabinieri: ben due intere pagine. Di ben altra qualità,  niere in grande uniforme – questa volta contemporanea
            dello stesso Trevisan, le tavole dedicate quello stesso  e assai ben curata – nel tradizionale paginone dedicato
            anno, nel centenario della 2^ Guerra d’Indipendenza,    alla festa della Repubblica.
            agli eserciti che in essa si fronteggiarono, con mezza ta-  Sicuramente più importanti sotto un punto di vista
            vola in cui facevano bella mostra di sé un alfiere, un uf-  qualitativo i lavori di Dino Battaglia, grandissimo ar-
            ficiale, un trombettiere, e alcuni carabinieri, tutti in  tista del fumetto, facilmente riconoscibile per il tratto
            grande uniforme.                                        e l’impiego della lametta per raschiare parte del colore
            Di altro autore, Gian Carlo Francesconi, due altre pa-  e conferire un effetto del tutto particolare alle sue ta-
            gine di figurini di carabinieri reali nelle monture fra il  vole. Lo ricordiamo per le riduzioni di opere letterarie
            1814 e il 1848, pubblicate nel n. 24 del 1964, chiara-  di rilievo come Le Avventure di Gargantua e Panta-
            mente ispirati anch’essi alle tavole su fondo ocra chiaro  gruel, I viaggi di Gulliver, La Freccia Nera, Ivanhoe,
            dell’uniformologo Degai, diffusissime ancora oggi nelle  Tartarino  di Tarascona, Till  Ulenspiegel,  racconti  di
            nostre caserme, e alle cartoline della spesso citata colle-  grandi autori come Puskin e Poe, senza contare cento
            zione del dr. Renato Artesi di Milano. Non costituiscono  e cento altre storie vere, specie di battaglie, con una
            un modello di precisione grafica dei tratti somatici, ma  predilezione per il Rinascimento e il ‘700. Fu uno di
            è molto buono il grado di esattezza nella cura dei par-  quegli autori che fecero fare senz’altro il salto di qua-
            ticolari delle uniformi, e sono testimonianza del desi-  lità al fumetto, in termini di diffusione della cultura,
            derio della testata di esaltare anche l’aspetto militare e  facendo sì che una forma di intrattenimento ritenuta
            combattente dell’Arma, riproducendo le tenute di Gre-   “povera” si nobilitasse, assurgendo a modo d’interpre-
            noble e Pastrengo. Fra l’altro il breve testo che accom-  tare un classico o di diffondere una storia.
            pagna i figurini, oltre a citare i cimenti dell’infausta 1^  Nel 1961, in un paginone di Battaglia sugli stati pre-
            Guerra d’Indipendenza, ricorda che le granate che or-   unitari, il gruppo di figurini che rappresentava il vecchio
            navano, e ornano, i risvolti della marsina della grande  Piemonte  non  poteva  non  includere  un  carabiniere
            uniforme,  erano  distintivo  caratteristico  delle  unità  reale. Nel n. 22 del 1963 lo stesso autore dedicò altro























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