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A PROPOSITO DI...
Fino al secondo
dopoguerra si viveva
mani, cartaginesi, greci, ma anche bersaglieri, alpini, ar-
tiglieri, cavalieri, indiani e cowboys, guerrieri medioevali. in un’Italia in cui
E insieme ad essi capanne, tepees, saloons e piccoli edi-
fici per meglio ambientare quelle innocue guerre di balocchi se ne
carta che facevano galoppare la fantasia.
Accanto al CdP altre pubblicazioni, come Il Giornalino
e Il Vittorioso, dedicarono spazio a questa passione, che vedevano pochi, i
come si è visto, era piuttosto antica.
A volte gli editori si avvalsero di disegnatori che diven- giochi di carta erano
nero famosi, come Dino Battaglia, Sergio Toppi e Hugo
Pratt, autentiche icone del fumetto italiano, ma vi erano
anche tavole frutto del lavoro di illustratori assai più assai diffusi e i
oscuri, il cui tratto rivelava anche superficialità e qualche
grossolano errore anatomico e uniformologico, come giornalini per ragazzi
Cimpellin, Francesconi, Trevisan.
Nel Corriere dei Piccoli non potevano mancare i carabi-
nieri, naturalmente: fra 1931 e 1937 realizzò una bella dedicavano sempre
serie di tavole sulle truppe di tutto il mondo il disegna-
tore Natoli, e due di esse, nel 1932, allineavano Carabi- qualche pagina a
nieri Reali. La prima era dedicata anche alle gendar-
merie estere e ospitava un carabiniere in Grande
Uniforme Speciale, uno in tenuta coloniale, lo zaptiè e soldatini, giochi di
persino il carabiniere eritreo in groppa al dromedario.
La seconda raffigurava le uniformi di carabinieri e co- società e altre strutture
razzieri dalla fondazione alla 1^ Guerra Mondiale. Que-
sto autore si ispirava ai figurini del Degai, famoso uni-
formologo di nazionalità russa, dal tratto assolutamente da costruire con le
originale e dalla grande capacità di illustrare i dettagli.
Non venivano però trascurate altre fonti d’immagine, forbici e la celebre colla
come le cartoline militari dell’epoca e le tavole del cele-
bre Quinto Cenni, anche se qualche errore finiva per
rovinare l’effetto d’assieme. in pasta dal profumo
Non dimentichiamo poi la serie di Scaglierini, apparsa
nel 1937, dedicata alle Forze Armate, con figure di Ca- di mandorla,
rabinieri Reali un po’ “ingessate”, ma tutte rigorosamente
in uniforme turchina.
Conclusa la 2^ Guerra Mondiale troviamo ancora ta- l’indimenticata
vole con soldatini: nel 1952 appare sul CdP la serie di
Natoli “I nostri soldati” con un ampio spazio dedicato a “Coccoina”
carabinieri e corazzieri, allora ancora Carabinieri Guar-
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VI 51