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CRONACHE DI IERI





                 L’8 settembre ‘43,



                  così come fecero


              tanti altri carabinieri,                              Frattanto, lontano da Bellaria, un gruppo formato da
                                                                    18 persone, costituito dai membri delle famiglie Kon-
                                                                    forti e Neumann, entrambe di fede ebraica, iniziarono
               anche il Maresciallo                                 il loro viaggio. Ziga Neumman, avvocato a Zagabria,

                                                                    dopo la creazione nel 1941 dello stato indipendente di
                   Carugno rimase                                   Croazia, riuscì ad allontanarsi con la moglie, la figlia e
                                                                    il genero Josef Konforti e a raggiungere Spalato, allora
                                                                    rientrante nella sovranità dello Stato italiano. Da Spa-
                   fermo al proprio                                 lato,  dove  si  trovavano  accerchiati  dalle  truppe  del

                                                                    Reich i Neumann si trasferirono ad Asolo in condi-
                posto. Tra la gente.                                zioni  di  “libero  internamento”. Dopo  l’Armistizio,  i
                                                                    Neumann e i Konforti, insieme ad altre famiglie che
                                                                    versavano nella stessa condizione, per sfuggire alla de-
               Consapevole che in                                   portazione e allo sterminio, decisero di fuggire anche

                                                                    da Asolo. Il loro obiettivo era quello di raggiungere il
              quel momento, con                                     Sud, già in mano alle forze alleate, attraverso un corri-
                                                                    doio geografico che passava per Adria, Bellaria e Pu-

                 il nemico tedesco                                  gliano Vecchio. Il gruppo intendeva così raggiungere il
                                                                    porto di Bari per imbarcarsi per la Palestina. Il pro-
                                                                    getto, sulla carta possibile, era irrealizzabile nella realtà.
              “dentro casa”, quella                                 Anche se fossero riusciti a superare i primi ostacoli sa-
                                                                    rebbero poi caduti inesorabilmente in mano ai nazisti.
                scelta fosse l’unica                                Tuttavia, il piano rappresentava l’unica possibilità di
                                                                    salvezza per quelle anime. Alle iniziali diciotto persone
                                                                    man mano che si proseguiva nella “marcia” verso la
             praticabile per essere                                 “terra promessa” si aggiunsero altri familiari e alcuni
                                                                    profughi  incontrati  lungo  il  cammino.  Quando  il
               utile alla collettività                              gruppo  entrò  nel  territorio  del  comune  di  Bellaria
                                                                    aveva raggiunto le trentotto unità. Per un paio di giorni
                                                                    i trentotto componenti vagarono per la cittadina senza
                                                                    una meta precisa. Non avevano un riparo. Si recarono
            circospezione cercando di non destare sospetti tra le   presso l’unico albergo disponibile: “Il Savoia”. Si pre-
            truppe tedesche. Ormai Bellaria era diventato un pre-   sentarono agli albergatori come profughi italiani che si
            sidio militare nazifascista. Ogni strada, palazzo, viuzza  erano allontanati dalle aree colpite dai combattimenti.
            o campagna era presidiata dal nemico o dai delatori.    In quei giorni di confusione generale la locanda era ge-
            Tuttavia, Osman cercò con ogni mezzo di aiutare i mi-   stita da un giovane albergatore di nome Ezio Giorgetti,
            litari sbandati dell’Esercito Italiano o i soldati alleati  aiutato dalla moglie. I due coniugi immediatamente si
            evasi dai campi di prigionia. Tra la locale popolazione  adoperarono per fornire la dovuta ospitalità.
            la voce che quel sottufficiale rappresentava un’ancora di  Poche ore dopo i coniugi Giorgetti erano al corrente
            salvezza contro l’oppressione si diffuse a macchia d’olio.   di chi fossero realmente i loro ospiti. Al quel punto po-



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VI  45
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