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CARABINIERI DA RICORDARE
Alla data del
7 ottobre 1945
il Cosentino furti e rapine. Nell’ottobre del 1945, in un pomeriggio
di uno dei primi giorni del mese, nella piazza di Gi-
era in servizio alla bellina, il Ferro trovatosi con l’amico Giuseppe Ferrara,
nel confidare l’intenzione di volersi vendicare di un
torto, aveva chiesto a quest’ultimo di aiutarlo nell’im-
Stazione di Gibellina, presa di assassinare un appuntato dei CC.RR. della
Stazione del paese. Il Ferrara, nell’interrogatorio del
paese che allora 24 maggio 1946 condotto dai militari del Nucleo
Mobile CC.RR. di Poggioreale, avrebbe poi riferito
di aver tentato di dissuadere il Ferro dal proposito
registrava un alto criminoso, ma che poi aveva finito per accondiscendere
decidendo di collaborare al delitto.
tasso di criminalità L’ignara vittima, nella convinzione del Ferro, era col-
pevole del sopruso avvenuto nell’estate appena trascorsa,
quando il militare, nell’ambito di specifiche attività di
controllo rurale, gli aveva intimato di conferire il
raccolto di grano all’Ammasso, a pena delle sanzioni
che gli sarebbero state elevate in caso di rifiuto.
ex novo dell’Ispettorato Generale di Pubblica Sicurezza Dopo il primo colloquio in piazza, il Ferro e il Ferrara
in Sicilia il quale si avvaleva di Nuclei Mobili di avevano deciso di incontrarsi ancora una volta, all’im-
agenti di P.S. o CC.RR., inviati di volta in volta nei brunire, per discutere del piano criminale e decidere
territori dove maggiore era la presenza criminale, coa- le modalità dell'uccisione. Era il 7 ottobre 1945. A
diuvando con il loro operato i Comandanti di Stazione questo secondo incontro aveva preso parte anche An-
e spesso avvalendosi dell’attività info-investigativa tonino Manfrè; “fu stabilito che il Ferrara – si legge dai
condotta dai piccoli presidi. Pochi anni dopo una documenti processuali – [avrebbe dovuto] passeggiare
maggiore e più efficace risposta dello Stato sarebbe nei pressi della caserma, nell'attesa che l'app.to Cosentino
giunta con l’istituzione, il 30 agosto 1949, del Comando [fosse uscito] da essa per darne notizia, a mezzo di un
Forze Repressione Banditismo (C.F.R.B.), un reparto fischio, al Ferro ed al Manfrè, che si trovavano in agguato
interforze costituito di Carabinieri e Guardie di PS, dietro un muro che si stende nei pressi dell'abitazione
posto al comando del Colonnello dei Carabinieri Ugo della vittima, armati il primo di un fucile da caccia e
Luca, che andava a sostituire l’Ispettorato Generale l'altro di pistola”. Il delitto si sarebbe compiuto la sera
di P.S. sulla cui irreprensibilità erano sorti forti dubbi stessa poiché avrebbe giovato il cielo nuvoloso insieme
e addirittura gravi sospetti di collusione (vedi Notiziario al fatto che l’illuminazione pubblica era scarsa innanzi
Storico N. 2 Anno II, pag. 92 “La repressione del all’abitazione della vittima.
banditismo in Sicilia”). Proprio negli atti delle indagini Il graduato dell’Arma poco prima delle venti, dopo
condotte dall’Arma possiamo leggere quanto capitato aver terminato il servizio di pattuglia e lasciato il
all’Appuntato Paolo Cosentino. foglio di servizio e le consegne in caserma, nel
Rocco Ferro era un giovane gibellinese, era nato nel rincasare presso la sua abitazione, al civico 64 di via
1920 e faceva il contadino, almeno ufficialmente Guglielmo Marconi, mentre la moglie stava per
poiché era solito, in compagnia di altri, commettere aprirgli la porta, rimaneva così colpito da due ravvicinate
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO V 63