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CARABINIERI DA RICORDARE






                Il 24 maggio 1946 il



             Nucleo Mobile CC.RR.                                   ovvia conseguenza era intervenuta l’assoluzione.


              di Poggioreale presso                                 Per il giovane Rocco Ferro, colui che era stato mag-
                                                                    giormente sospettato dell’organizzazione e della con-
                                                                    sumazione del tentato omicidio, indi del ferimento
                       la Stazione di                               dell’Appuntato  Cosentino,  l’azione  penale  si  era
                                                                    estinta per la morte; per conseguenza i suoi complici,
                    Gibellina con un                                Giuseppe Ferrara a Antonino Manfrè, erano stati as-
                                                                    solti. Dunque il graduato dell’Arma non era riuscito
                                                                    ad ottenere la giustizia che avrebbe meritato. Beffar-
                  copioso rapporto                                  damente  gli  restavano  le  lesioni  che  gli  avevano
                                                                    causato, durante le lunghe ripetute degenze, un serio
              giudiziario informava                                 pericolo di vita. L’amore della moglie, che, attingendo
                                                                    ai  risparmi  familiari,  aveva  contribuito  in  prima
               la Procura di Trapani                                persona  a  reperire  la  preziosa  penicillina,  in  quel
                                                                    periodo storico quasi introvabile anche per le strutture
                                                                    ospedaliere, aveva concorso a che sopravvivesse.
             degli esiti delle lunghe                               Infatti il Cosentino nel frattempo dello svolgimento
                                                                    delle serrate indagini era rimasto ricoverato una prima
                       indagini, delle                              volta per sei mesi, dall’8 ottobre 1945 sino al 6 aprile
                                                                    1946, quando era stato dimesso dall’ospedale per con-
                                                                    tinuare la convalescenza a casa. Ma da allora si erano
                   denunce in stato                                 ripetuti continui ricoveri all’Ospedale Militare di Pa-

                                                                    lermo con relativi periodi di convalescenza a casa. La
             di libertà e degli arresti                             gravità delle ferite all’avambraccio, infatti, come di-
                                                                    chiarato dalla C.M.O. (Commissione Medica Ospe-
                                                                    daliera) dell’Ospedale Militare di Palermo, gli avevano
                                                                    comportato, una «notevole limitazione funzionale».
                                                                    Veniva perciò collocato dapprima a riposo e poi in
            In essa si legge che: «Tutti gli imputati che hanno reso  congedo assoluto con assegni derivanti per l’infermità
            confessioni stragiudiziali con chiamate di correo le hanno  con i rispettivi provvedimenti del 7 dicembre 1948 e
            ritrattate,  asserendo  di  averle  rese  per  le  violenze  e  del  6  ottobre  1951,  entrambi  con  decorrenza  al  16
            legnate subite in caserma – e ancora che – in base alle  aprile 1947.
            risultanze  dibattimentali    gli  imputati  […]  devono  Cessata improvvisamente la carriera non gli rimaneva
            essere assolti per non aver commesso i fatti loro rispetti-  altro che ritornare al paese natio, nella Sicilia orientale,
            vamente ascritti». Dunque le varie confessioni fatte in  in provincia di Catania, per curare i propri terreni e
            sede di interrogatori innanzi alla polizia giudiziaria  continuare a vivere con i guadagni dei raccolti fino
            smentite e ritrattate dagli imputati nel pubblico di-   alla meritata pensione e all’ottenimento dell’onorificenza
            battimento,  la  mancanza  di  prove  decisive  e  di   di cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto. Moriva il
            testimoni, avevano di fatto determinato l’inefficacia   1° dicembre 1972 nella sua Motta Sant’Anastasia.
            dell’impianto  accusatorio  e  il  decadimento  e  come                                      Gianluca Amore



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO V  65
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