Page 61 - Notiziario 2020-5
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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA





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                                                                       sconosciuta fino al


            alla “legge”, la loro fosca attività. Nell’opera non manca,
            inoltre, una particolare attenzione alla natura, centrale  1962 quando, per la
            nella ricerca dell’artista, elemento che nel nostro dipinto
            viene reso con una esecuzione larga e sicura. Le divise    prima volta, venne
            ottocentesche dei carabinieri sono di grande efficacia,
            così come pure le figure dipinte con i caratteristici co-
            stumi della campagna romana. Ma quello che colpisce,           pubblicata sulla
            più di ogni cosa, al di là del particolare interesse per il
            volle raccontare. La storia e le questioni sociali erano il rivista Il Carabiniere.
            colore, è la ricerca di verità e naturalezza che l’artista

            suo maggiore interesse e la “tratta” il soggetto adatto al
            suo racconto.                                               Nel 1966 apparve
            La notifica è rimasta sconosciuta fino al 1962 quando,
            rabiniere, su gentile concessione del discendente Alberto anche nel calendario
            per la prima volta, venne pubblicata sulla rivista Il Ca-

            Tancredi. Nel 1966 apparve anche nel calendario storico
            e, recentemente, è stata una delle opere di punta della      storico ed è stata
            mostra I Carabinieri nell’Arte, tenutasi dal 27 febbraio
            al 5 maggio 2019 al Museo Storico dell’Arma (vedi No-       una delle opere di
            tiziario Storico N. 3 Anno IV, pag. 88). Costituisce
            un’ottima sintesi dello stile dell’artista. Infatti, il dipinto  punta della mostra
            è emblematico della pittura aulica del Tancredi che ha
            affrontato un lungo e variegato percorso formativo e si
            inserisce in un momento storico ricco di fermento. Egli  I Carabinieri nell’Arte,
            vive in un’epoca in cui, fatta l’Unità del Paese, si assiste
            al rifiorire delle Arti, il momento in cui si avverte il bi-    tenutasi dal 27
            sogno di una rinascita. È l’istante in cui avviene il pas-
            saggio di testimone tra artisti che hanno fatto un’epoca
            e i nuovi che usano un linguaggio differente: nella mu-  febbraio al 5 maggio
            sica, a Giuseppe Verdi succede Giacomo Puccini, in let-
            teratura, a Giuseppe Verga segue Italo Svevo, nel teatro        2019 al Museo
            si afferma l’innovazione di Luigi Pirandello, nell’arte a
            Antonio Canova e a Vincenzo Camucci si impongono
            i Macchiaioli che precedono di qualche anno i più fa-   naturalismo di Pio Semeghini, al vedutismo di Cana-
            mosi Impressionisti francesi.  Ma in questo quadro non  letto (Giovanni Antonio Canal) e alla narrazione spon-
            va dimenticata la contemporanea affermazione dei re-    tanea di Francesco Guardi, la scapigliatura lombarda
            gionalismi delle numerose “scapigliature” che si affer-  s’impegna su temi di carattere sociale, dove appare più
            mano lungo tutta la Penisola e che si esprimono con un  vivace l’industrializzazione. La scuola napoletana, alla
            linguaggio  proprio,  immediatamente  riconoscibile.    quale il Tancredi appartiene, invece, a buon diritto, si
            Così, mentre la scapigliatura veneta rimane ancorata al  esprime in un verismo vivace, da commedia dell’arte,



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO V  61
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